Apre il 29 aprile al Museo del Novecento di Milano la mostra curata da Chiara Spangaro che con oltre 350 tra arredi e oggetti d’uso, prototipi e modelli, dipinti, disegni – anche inediti – e studi testimonia la varietà della produzione oggettuale dell’architetto e teorico milanese ma soprattutto la stretta connessione di tale produzione con l’architettura.
![](https://ioarch.it/wp-content/uploads/2022/04/1983_Tea-and-Coffee-Piazza_Alessi.jpg)
In tutta la sua produzione, fin dai primi mobili realizzati nel 1960 con l’architetto Leonardo Ferrari, Rossi riflette sul rapporto tra la scala architettonica e urbana e quella monumentale e oggettuale.
In quasi vent’anni di lavoro elabora più di 70 arredi e oggetti, molti dei quali ancora oggi in produzione, sperimentando forme e cromie nel campo dei metalli e del legno, del marmo e della pietra, della ceramica e della porcellana, dei tessuti artigianali e industriali e dei materiali plastici.
![](https://ioarch.it/wp-content/uploads/2022/04/1986_20051026170845.jpg)
Organizzata in nove sale nel progetto di allestimento di Morris Adjmi, già collaboratore e poi associato di Rossi a New York, la mostra illustra la relazione costante tra opere grafiche, prodotti artigianali e industriali e i riferimenti all’immaginario domestico di Rossi.
![](https://ioarch.it/wp-content/uploads/2022/04/Aldo-Rossi-e-Luca-Meda-libreria-modulare-Piroscafo-1992.-MolteniC-Giussano.-Molteni-Museum.-©-Eredi-Aldo-Rossi-courtesy-Fondazione-Aldo-Rossi.jpg)