AL TETTO LHEADQUARTER SIEMENS DI MILANO

Pochi giorni fa, la bandiera italiana è stata issata sul tetto del cantiere degli Headquarter Siemens Italia di via Vipiteno a Milano, a significare la conclusione dei lavori di elevazione della struttura dell’edificio.

Masterplan e progetto, dello studio milanese Barreca & La Varra, prevedono la realizzazione di un edificio destinato a uffici di 16mila mq su un’area di 180mila (vedi anche IoArch 57, febbraio 2015).

Il cantiere dell´Headquarter Siemens Italia di via Vipiteno a Milano. I lavori dovrebbero terminare nella primavera del prossimo anno

Tra un anno circa l’azienda tedesca traslocherà nella zona nord-est di Milano gli uffici attualmente ospitati nel quartiere Bicocca e li riunirà tutti nella nuova sede di proprietà.

L’edificio è costituito da un unico corpo, organizzato intorno a due corti verdi, sulle quali si affacciano al piano terra i servizi collettivi quali l’auditorium, il bar e la mensa. I restanti tre piani ospiteranno gli uffici articolati in open space, uffici privati e sale riunioni, dai quali sarà possibile accedere alle coperture verdi dell’auditorium e della mensa.

L’immobile è circondato sui lati nord ed est più interni da aree verdi, sia per garantire una qualità degli spazi aperti sia per ampliare la distanza tra il nuovo edificio e quelli esistenti sulla via Vipiteno.

Ecco come sarà il complesso di uffici della Siemens Italia a Milano

 

Gli uffici ai piani primo, secondo e terzo sono stati progettati recependo tutte le direttive dei Siemens office e si configurano come grandi open space interrotti solo puntualmente dai dispositivi di risalita. In questo layout i cinque corpi scala, di cui due principali e dotati di ascensore e montacarichi, contribuiscono a dividere l’edificio a ogni piano in tre macro-aree che permettono di organizzare al meglio lo spazio secondo i diversi dipartimenti di cui si compone l’organizzazione interna della società.

L’ingresso è evidenziato da un arretramento del piano terra, così da creare un luogo esterno protetto, e la lobby gestirà tutti i flussi e i percorsi interni con spazi dedicati al relax, all’informazione e all’accoglienza.

All’ingresso dell’edificio, di fronte alla pensilina di cui ora è possibile vedere la struttura metallica, è già installata una delle quattro sculture disegnate da Daniel Libeskind e sponsorizzate da Siemens, che a Expo2015 di Milano segnavano l’incrocio tra il cardo e il decumano,.

In cantiere è già presente il mock-up della facciata, che è stata disegnata specificamente per il controllo della radiazione solare estiva e della dispersione invernale. In particolare, si tratta di un sistema a fasce orizzontali alternativamente opache (parapetto e veletta) e trasparenti (finestre a nastro): il piano terra alterna, su tutte le facciate, pannellature cieche in grès grigio scuro e superfici trasparenti, in grado di generare un dialogo tra interno e esterno riducendo al contempo la quantità di superfici vetrate.

Nei piani superiori la facciata è ventilata, in Alucobond grigio più chiaro. Tutte le finestre saranno dotate di un sistema di tende lamellari motorizzate collegate a un sistema di rilevamento delle radiazioni solari che ne regolerà l’apertura a protezione dell’edificio.

I lavori sono stati realizzati come general contractor dall’impresa Percassi; il progetto delle strutture di Milan Ingegneria, quello degli impianti di United Consulting.

I lavori di cantiere, secondo il cronoprogramma, dovrebbero concludersi nella primavera del prossimo anno.

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