La Diriyah Biennale Foundation porta in Uzbekistan il progetto vincitore della prima edizione dell’AlMusalla Prize, firmato dallo studio East Architecture con gli ingegneri Akt II e l’artista Rayyane Tabet.

Dal Mar Rosso alla Via della Seta, il percorso di AlMusalla rilegge i legami storici tra culture islamiche attraverso l’architettura contemporanea. Dopo il debutto alla Islamic Arts Biennale 2025 di Jeddah e la presentazione come evento collaterale alla Biennale Architettura di Venezia, il padiglione è ora visibile a Bukhara fino al 20 novembre 2025.

Realizzato con circa 90 metri cubi di scarti di palma – equivalenti a 150 alberi e oltre 2,5 tonnellate di materiale – AlMusalla sperimenta un innovativo composito ligneo laminato ottenuto da fronde pressate e incollate, affiancato da oltre 200 km di corde intrecciate in fibra di palma che disegnano le schermature e modulano la luce. Un progetto che unisce economia circolare e tradizione costruttiva, pensato come struttura modulare, disassemblabile e rimontabile in contesti diversi.

L’impianto architettonico richiama l’intreccio del telaio: un cortile centrale e spazi di preghiera definiti da pareti leggere, che traducono in forma la vicinanza e la comunità, dimensioni centrali dell’esperienza islamica. È una reinterpretazione contemporanea del musalla, tipologia effimera e comunitaria che accompagna da secoli la vita religiosa e sociale nelle culture islamiche.

Il trasferimento a Bukhara non è solo logistico ma simbolico: come Jeddah, porto del Mar Rosso e porta d’ingresso per i pellegrini alla Mecca e a Medina, anche l’antica città uzbeka è stata per oltre un millennio crocevia di saperi, commerci e spiritualità lungo la Via della Seta. La presenza di AlMusalla rinnova questo legame, proponendo un’idea di globalismo radicato in Asia occidentale e centrale, lontano dai tradizionali centri eurocentrici.

La mostra rientra nel programma della prima Biennale di Bukhara, dal titolo Recipes for Broken Hearts, diretta da Diana Campbell con Wael Al Awar come direttore creativo per l’architettura e promossa dall’Uzbekistan Art and Culture Development Foundation. L’evento, che inaugura un ampio processo di valorizzazione urbana del centro storico, è reso possibile dal sostegno di ACWA Power e Vision Invest, aziende saudite impegnate anche nello sviluppo culturale ed energetico dell’Uzbekistan.
