Prima dell’intervento dell’architetto Michele Cirillo piazza Rosa Luxemburg, nel rione Paradiso di Molfetta, era uno dei mille luoghi anonimi e banali delle periferie italiane: uno spiazzo di piastrelle di cemento, aiuole in stato di abbandono, lecci e sempreverdi disposti senza un disegno preciso tra la viabilità locale, l’illuminazione demandata ai pali stradali e gli accessi agli edifici residenziali pluripiano circostanti.
Al centro un brutto edificio delle Poste a un solo piano abbandonato da anni. Come parte del piano di riqualificazione complessiva della piazza e del paesaggio, il progetto ha previsto la demolizione di questo edificio e la sua sostituzione con un nuovo volume che occupa la medesima area di sedime (200 metri quadrati) per la costruzione di un centro pubblico antiviolenza che fornisce supporto, accoglienza e assistenza a persone, in particolare donne e minori, vittime di violenza domestica (Carta della rete nazionale dei centri antiviolenza, pdf).
Al semplice parallelepipedo a base quadrata, il progetto del centro civico sottrae una porzione sul lato sud creando, in corrispondenza dell’ingresso, una profonda pensilina che fornisce il corretto equilibrio tra afflusso di luce naturale e protezione dai raggi solari e dà vita a uno spazio esterno protetto rivolto verso la piazza.
L’involucro, vetrato in corrispondenza dell’ingresso e dello spazio interno di prima accoglienza, per il resto è caratterizzato da una facciata ventilata in pannelli di alluminio multicolore Stacbond – commercializzato in Italia da Alpewa – organizzati su tre fasce orizzontali e scanditi verticalmente in maniera irregolare ma modulare.
Retti da una sotttostruttura metallica, i pannelli rivestono tamponamenti in termolaterizio di 30 cm di spessore isolati da uno strato di pannelli estrusi di polistirene a celle chiuse.
Gli stessi estrusi isolano anche il solaio in latero/cemento della copertura che, protetta da una guaina impermeabile, presenta un tetto a verde pensile estensivo. L’insieme di queste strategie progettuali consente di certificare l’edificio alla massima classe del protocollo Itaca.
L’applicazione dei pannelli è stata eseguita a regola d’arte dai tecnici della società specializzata Lattoneria Lazazzera di Santeramo in Colle.
All’interno lo spazio è organizzato in un ambiente polifunzionale in corrispondenza dell’ingresso separato dalla reception mediante partizioni vetrate manovrabili; tre ambienti distinti sul lato nord per i fruitori della struttura (prima accoglienza, supporto psicologico/legale e medico); la fascia dei servizi sul lato est.