Assenza, la prima mostra personale di Yuval Avital in Cina

La prima mostra personale di Yuval Avital in Cina – fino al 30 giugno – si apre nel Bejing ME Center con un’installazione composta da grandi stendardi sospesi in ramia (foto in apertura), tinti a mano e dipinti con inchiostro cinese, che si muovono delicatamente nell’aria, trasformando l’Assenza – il nome della mostra – in una presenza visibile in silenzioso dialogo con l’architettura del luogo.

L’installazione conduce ai 1.000 metri quadrati del nuovo spazio espositivo di He Art Space, dove sono esposte oltre 120 opere, molte delle quali prodotte nel corso di una residenza di un mese a Pechino. Opere che esplorano la relazione tra luce e ombra, presenza e assenza, attraverso una serie di lightbox che utilizzano la fotografia a lunga esposizione per catturare la natura attraverso la luce come traccia di movimento e energia.

 

Ph. ©He Art Space

 

Dalla natura impressionista si trascende al macrocosmo creata con una scultura sonora inedita, Altar of Emptiness, che mette in dialogo traduzioni sonore dei buchi neri, simbolo del vuoto assoluto insieme ai piccoli sonagli di Yunan.

 

Ph. ©He Art Space

 

Le opere pittoriche di Avital, in parte realizzate su tessuti tradizionali cinesi e carta di riso, evocano paesaggi interiori, spiriti assenti e figure simboliche che emergono dal suo mondo interiore, lontano dalla realtà osservata. Dipinti frutto di una ricerca che oscilla tra il figurativo e l’onirico, tra l’intimo e l’universale, offrendo una meditazione visiva sul mondo invisibile di Avital, che si snoda nello spazio invitando l’osservatore a prenderne parte.

 

Ph. ©He Art Space

 

Il termine cinese scelto dal curatore Ran Tang per tradurre “Assenza” esprime un concetto profondamente radicato nel pensiero cinese. Nella filosofia Daoista e Zen assenza non indica mancanza, perdita o vuoto, ma suggerisce piuttosto un ritiro intenzionale, uno spostamento che genera significato, lo spazio necessario affinché la presenza possa emergere.
E sia presente che assente, Yuval Avital è profondamente coinvolto nella realtà ma al tempo stesso ritirato nel suo cosmo personale. Le sue opere creano connessioni tra culture e tempi diversi, elevando l’arte a un linguaggio simbolico che trascende i confini.

 

Ph. ©He Art Space

 

Nato a Gerusalemme nel 1977, Yuval Avital vive e lavora tra Milano e il Salento. La mostra di Pechino segna il primo capitolo di un progetto più ampio, che vede la collaborazione tra l’artista e il curatore in un contesto di scambio culturale e artistico.
Con il supporto di Building, la galleria che rappresenta Avital in esclusiva, il progetto contribuisce a consolidarne la presenza sulla scena artistica internazionale.

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