BASTIONI CULTURALI

Il restauro del complesso fortificato di Fortezza (BZ), riconvertito in spazio espositivo, è segnato da nuovi percorsi funzionali e integrazioni materiche dal linguaggio contemporaneo. 

Doveva essere inespugnabile e in grado di controllare qualsiasi movimento ostile all’impero proveniente da sud. Per questo l’ingegnere militare Franz von Scholl la progettò e la fece costruire, in soli 5 anni a partire dal 1833, a cavallo della Valle dell’Isarco e della Val Pusteria. Tuttavia, non un sol colpo venne sparato dalla sua batteria di cannoni, smantellati durante la Grande Guerra, che si svolgeva da un’altra parte. Le due porzioni, inferiore (Talwerk, la più vasta, costruita sulla parte pianeggiante dello sperone) e superiore (Hohenwerk, una cittadella per la difesa estrema) della costruzione, cui si aggiungono alcuni corpi esterni, divennero deposito e polveriera dell’esercito italiano fino al 2007, anno in cui passarono in concessione alla Provincia di Bolzano che avviò i lavori di riqualificazione dell’area. Dal 2008, quando ha ospitato alcuni eventi della Biennale d’arte europea Manifesta 7, il forte di Fortezza è luogo di incontro e scambio culturale.

 

Planimetria generale (i volumi del Talwerk a nord-ovest): in rosso le nuove costruzioni

Affidato all’architetto Markus Scherer in collaborazione con l´architetto Walter Dietl, il progetto di restauro mirava alla conservazione e rifunzionalizzazione degli edifici e al mantenimento dell’aura speciale del luogo e della patina storica del monumento. Dopo il risanamento delle murature in blocchi di granito, dei pavimenti e delle aperture finestrate e la rimozione di costruzioni ed elementi posticci, gli edifici sono stati dotati di impianti elettrici e antincendio – alcuni anche di riscaldamento – e le infrastrutture e gli impianti portati il più possibile vicino e in parte dentro ai corpi edilizi. Dal cortile principale l’estensione e le dimensioni del complesso non sono immediatamente intuibili: i fabbricati dall’aspetto monolitico e dalle piccole aperture regolari sorgono infatti a livelli differenti del terreno – alcuni addirittura sotto lo scuro specchio d’acqua del bacino artificiale – collegati tra loro da rampe, scale e cunicoli. Gli ascensori e le scale sono stati collocati all’interno di due torri costruite ex-novo in cls armato e prive di finestre. I materiali impiegati e il trattamento delle superfici hanno assunto un ruolo fondamentale per interpretare la tipologia edilizia del forte: il calcestruzzo, gettato in strati irregolari di 30-70 cm, con un fine strato di sabbia tra le fasi di getto, forma un disegno di fughe irregolari orizzontali ottenute dilavando la superficie. Per ottenere uniformità cromatica, le nuove torri sono state realizzate con l’aggiunta di inerte di granito al calcestruzzo, mentre la superficie esterna è stata resa ruvida mediante sabbiature ad alta pressione. 

Disegni di sezione della nuova galleria e della scala che attraverso il ricostruito edificio della polveriera conduce all´interno del Forte Medio 

Parapetti, corrimano, porte e i suggestivi ponti di collegamento tra i due corpi del cortile inferiore, protesi sull’acqua, sono stati realizzati in acciaio con superfice zincata e patinati con acidi per ottenere un colore grigio antracite che si inserisce armonicamente nel contesto. All’interno dei blocchi edilizi, numerati secondo l’uso militare, sono stati creati un centro visite, un bar, un ristorante, una sala intrattenimento per bambini e grandi aree espositive caratterizzate da lunghe infilate prospettiche, archivolti in mattoni a vista restaurati e pareti intonacate punteggiate da resti di pitture decorative. Destinato a ospitare una mostra interregionale nel 2009, il Forte Medio presenta una superficie espositiva di 1.500 mq. In passato raggiungibile solo attraverso una ripida scala, quest’area è stata recuperata e resa accessibile collegando due tunnel preesistenti a una nuova galleria verticale scavata nella roccia. La nuova scala che s’inerpica all´interno dello scavo presenta una struttura complessa in setti di cemento armato connessi tra loro in una spirale strutturale. La scala e gli ascensori conducono all´interno della polveriera del Forte, danneggiata in passato da un´esplosione, dove una sezione mancante è stata ricostruita nella sagoma dell´edificio preesistente con getti di cemento composto da inerti di granito e pigiato a strati, in modo da ricreare la caratteristica trama orizzontale dei blocchi di granito. All´interno del nuovo corpo sono stati collocati i servizi, mentre gli altri edifici sono stati lasciati intatti e messi in sicurezza, dotati di impianto elettrico provvisorio e di pavimentazione in ghiaia per fungere da padiglioni aperti.

  

La scala che conduce al Forte Medio (foto ©Alessandra Chemollo)

 

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