Terrae Aquae, l’Italia e l’intelligenza del mare è il programma, presentato questa mattina, del Padiglione Italia alla prossima Biennale di Architettura di Venezia.
La conferenza stampa, presenti il commissario generale Angelo Piero Cappello, la curatrice Guendalina Salimei, il presidente di Biennale Venezia Pietrangelo Buttafuoco e il ministro della cultura Alessandro Giuli, si è svolta nella sala Spadolini del Ministero della Cultura.
Quello del Padiglione Italia sarà in primo luogo un viaggio lungo gli 8.300 chilometri di coste per osservare la penisola dal mare, come accadde ai primi coloni greci prima di approdarvi. E l’approdo – che implica il concetto di ‘soglia’ e di confine – diventa il momento privilegiato dell’osservazione e della sperimentazione, con le partecipazioni – non ancora svelate – che la curatrice ha scelto tra le oltre 600 candidature raccolte con la call.

Numerose le tematiche strategiche e progettuali nelle quali il programma espositivo – poi raccolto in un catalogo in tre volumi edito da Electa – si articola per affrontare quel delicato equilibrio tra terra e mare che caratterizza il nostro Paese: innanzitutto l’esigenza di ripensare le cesure che quell’equilibrio interrompono; poi quella di esaminare i ‘dispositivi’ di soglia (le dighe, i fari, i frangiflutti); a seguire le infrastrutture che consentono le comunicazioni e i servizi marittimi.
Naturalmente il tema più ampio sarà quello dei waterfront urbani, occasioni straordinarie non solo per ristabilire rapporti perduti tra la terra e il mare e avviare operazioni di riconversione di aree portuali dismesse ma anche per dare vita a spazi pubblici altrimenti impossibili da realizzare entro il denso tessuto di città come Napoli o Bari.
La tutela ambientale sarà un altro elemento-chiave di Terrae Aquae e verrà affrontato in modo multidisciplinare, né sarà trascurato quel che c’è sotto il mare: non solo tesori archeologici sommersi ma cavi, condotti, reti sottomarine fondamentali dal punto di vista economico e geopolitico, e che introducono all’altro aspetto che dà importanza al tema: quello del rapporto tra l’Italia e i Paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo.
«La partecipazione dell’Italia alla Biennale Architettura 2025, con il Padiglione curato da Guendalina Salimei – ha ricordato il Direttore Generale Creatività Contemporanea e Commissario del Padiglione Italia Angelo Piero Cappello – si configura come un importante contributo al dibattito internazionale sulla progettazione contemporanea. In un’epoca di profonde trasformazioni climatiche, economiche e culturali, il Padiglione Italia si fa portavoce della necessità di ripensare il rapporto con l’universo acquatico, esplorando nuove forme di convivenza e di equilibrio sostenibile».

La Direzione Generale Creatività Contemporanea, afferente al Dipartimento per le Attività Culturali del Ministero della Cultura, contribuisce alla realizzazione del Padiglione Italia con un importo pari a 800.000 euro formalizzato, come di consueto, con una convenzione con la Fondazione La Biennale di Venezia.
Il Padiglione Italia alla Biennale Architettura 2025 è realizzato anche grazie al sostegno di Banca Ifis. Per il secondo anno consecutivo, il Parco Internazionale di Scultura di Banca Ifis a Venezia Mestre ospiterà l’appuntamento di apertura del Public Program. A inaugurare Il mare dell’intelligenza. Dialoghi, domenica 1 giugno 2025, sarà la performance dell’artista Thomas De Falco, seguita dalla presentazione della scultura di Agnes Questionmark Draco Piscis.