Biennale Architettura, la ricerca della Danimarca sui paesaggi costieri

In questa edizione della Mostra Internazionale di Architettura della La Biennale di Venezia, la Danimarca esplora come progettare i paesaggi costieri futuri. L’obiettivo di Coastal Imaginaries è sensibilizzare sul grande problema fra l’edificazione di centri abitati in prossimità del mare e l’impatto che il cambiamento climatico e l’innalzamento delle acque produce e produrrà sui paesaggi costieri.
Josephine Michau, curatrice del Padiglione, ha definito Coastal Imaginaries «un laboratorio di speranza in un mondo di disillusione virale», rimandando al titolo generale della Biennale Architettura 2023, The Laboratory of the Future, scelto dalla curatrice Lesley Lokko.

 

Coastal Imaginaries mette in risalto soluzioni basate sulla natura in risposta all’innalzamento globale dei mari, ph. ©Rasmus Hjortshoj.

 

Il contributo danese, sviluppato tra spazi scenografici ed esposizioni di progetti di ricerca, ribadisce come una delle principali sfide della nostra epoca, la crisi del clima e della biodiversità, esiga nuove conoscenze e soluzioni architettoniche in equilibrio con la natura, con attenzione per i paesaggi e per la civilizzazione umana.

Una comprensione più articolata del contesto in cui operiamo richiede agli architetti sia approcci inediti sia nuove pratiche.

 

Lo studio Schønherr ha proposto un progetto per Copenhagen che le consentirebbe di coesistere meglio con l’innalzamento dei livelli di acqua marina e piovana che derivano dai cambiamenti climatici, ph. ©Rasmus Hjortshoj.

 

«Gli architetti hanno bisogno di alleati. Dobbiamo abbattere le barriere disciplinari, geografiche e istituzionali per apprendere gli uni dagli altri e, soprattutto, per stimolare la volontà politica di adottare cambiamenti radicali» afferma infatti Josephine Michau.

E così Coastal Imaginaries è configurato come un intervento collettivo che ha raccolto i contributi di artisti, architetti, artigiani, professionisti e ricercatori in rappresentanza di molteplici competenze e collaborazioni interdisciplinari.

 

La produzione della mostra ha mirato a una bassa impronta di carbonio. La maggior parte dei materiali utilizzati è riciclata da esposizioni passate, ed è stata progettata per essere smontata e rimontata per mostre future già programmate negli anni 2024 e 2025, ph. ©Rasmus Hjortshoj.

 

La sala espositiva più grande accoglie la riproduzione di un paesaggio litoraneo futuro creata dallo scenografo Christian Friedländer. Un maestoso diorama illustra la possibilità di progettare le zone umide traendo ispirazione dalla natura.
Il cambiamento climatico viene rappresentato in una dimensione teatrale della dicotomia, ma anche delle reciproche interrelazioni, fra umido e secco, acqua e terra, natura e cultura.

 

Mermaid Bay è uno scenario messo in scena di 55 minuti in cinque movimenti, che utilizza un diorama come elemento visivo centrale, ph. ©Rasmus Hjortshoj.

 

Presente in mostra anche il modello in larga scala di una Copenaghen ripensata dallo studio danese di architettura del paesaggio Schønherr che ha elaborato una nuova strategia per la capitale danese.
Al posto del piano regolatore del 1947 è stato elaborato un piano di sviluppo urbano che si diparte dagli isolotti creati in un delta fra acqua di mare e acqua dolce.

«Dobbiamo modificare la relazione fra città e natura. La costa deve evolversi, da una linea fisica e amministrativa a una zona ‘spugnosa’ in grado di assorbire e trattenere l’acqua quando è in eccesso e rilasciarla lentamente quando scarseggia. I meccanismi di resilienza intrinsechi nella natura, che si ritrovano in molti paesaggi e biotopi, qui sono tradotti in nuove soluzioni concrete» spiega Rikke Juul Gram, socia e direttrice creativa dello studio di architettura Schønherr.

 

I grandi diorami realizzati dallo scenografo Christian Friedländer sono scenografie in 3D, ph. ©Rasmus Hjortshoj.

 

Infine, l’esposizione presenta anche disegni e modelli realizzati nel quadro del progetto triennale di ricerca sull’adattamento delle città danesi all’innalzamento del livello dei mari.
Allo scopo di identificare nuovi modelli di soluzioni compatibili con gli ecosistemi del pianeta, un gruppo di ricercatori danesi ha avviato uno studio degli approcci basati sulla natura per promuovere l’adattamento climatico dei paesaggi costieri. Oggetto della ricerca sono sia casi internazionali esemplari, sia paesaggi costieri danesi.

In mostra sono raccolti anche video e prototipi delle soluzioni architettoniche messe a punto dagli studenti del corso del master Architecture and Extreme Environments dell’Accademia Reale Danese.

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