Rimarrà aperta fino al 21 giugno 2021 al Museum of Modern Art (MoMA) di New York una versione ridotta di Broken Nature, la mostra curata da Paola Antonelli e prodotta da Triennale Milano che nel 2019 ha approfondito i legami tra uomini e ambiente naturale profondamente alterati nel corso degli anni, di cui avevamo parlato qui.
Grazie alla collaborazione tra Triennale e MoMA, 45 opere e progetti tra gli oltre 100 presentati originariamente a Milano nel 2019 vengono esposti nelle gallerie appena rinnovate del museo newyorkese.
La mostra esamina il concetto di ‘design ricostituente’ attraverso una selezione di progetti, tra cui quelli di Mustafa Ali Faruki, Aki Inomata, Alex Goad, Julia Lohmann, Christien Meindertsma, Studio Swine e Kelly Jazvac.
Il Presidente di Triennale Milano Stefano Boeri ha commentato: «Broken Nature, XXII Esposizione Internazionale di Triennale Milano, è stato un importante momento di riflessione su un tema cruciale: il rapporto tra uomo e ambiente e le possibili soluzioni che il mondo del progetto può offrire per rinsaldare tale rapporto, oggi purtroppo compromesso. Dopo questa esperienza, Triennale ha confermato – attraverso le sue mostre e attività e nella definizione del tema della prossima Esposizione Internazionale del 2022 – il suo impegno nell’affrontare le grandi urgenze del contemporaneo.
Siamo quindi felici che, grazie alla collaborazione e al dialogo con una importante istituzione a noi vicina come il MoMA, la riflessione teorica e il dibattito possano essere ulteriormente alimentati e rafforzati in continuità con quanto fatto finora».
La mostra è curata da Paola Antonelli (Senior Curator del Dipartimento di Architettura e Design e Direttore Ricerca e sviluppo del MoMA) e da Anna Burckhardt, assistente alla curatela del Dipartimento di Architettura e Design.
In Triennale il team curatoriale di Broken Nature, guidato da Paola Antonelli, era composto da Ala Tannir, Laura Maeran ed Erica Petrillo.