Centro, il dispositivo di SBGA per la fase 2

Tra tutti i neologismi che abbiamo dovuto sopportare in questi mesi, il pur indispensabile “distanziamento sociale” è senza dubbio il peggiore: riferito al genere umano è una contraddizione in termini, e da oggi, con l’auspicato e progressivo ritorno alle normali attività, torniamo ad avvicinarci e dunque occorrono soluzioni per assicurare le distanze fisiche di sicurezza. Quelle che in termini burocratici si chiamano protocolli ma che, dal punto di vista del design, danno luogo a soluzioni creative come C’entro, il dispositivo progettato dallo studio di architettura e design milanese SBGA Blengini Ghirardelli da un’idea di Massimo Bertani.

C’entro è uno strumento che permette alle persone di connettersi al mondo esterno in modo sicuro, aiutandole a rispettare le distanze. Come spiega Agostino Ghirardelli, socio fondatore dello studio, «ci piace definire C’entro come uno strumento di socializzazione più che di distanziamento. Questo dispositivo nasce dalla ricerca di nuove modalità di stare insieme, per rendere un po’ più facile e giocoso vivere la separazione fisica, e non bloccare quella relazionale».

 

La sua struttura è semplice: si tratta di un sistema di pali colorati in fiberglass, estremamente flessibili, che si inseriscono l’uno nell’altro fino a formare a terra il perimetro di un cerchio imperfetto. Il suo sistema modulare gli permette di allargarsi per contenere fino a 2 persone. A questo cerchio è collegato un distanziatore (di 1,5 metri) che permette di misurare lo spazio libero tra le persone. 

C’entro è pensato per essere usato negli spazi aperti nei parchi, sulle spiagge, per prendere il sole o assistere ad un pomeriggio di musica e spettacoli, ma anche in luoghi chiusi, ovunque sia possibile sedersi a terra e “tracciare” il proprio spazio.

Proprio per questo motivo si tratta di uno strumento altamente maneggevole, facile da montare e da trasportare con un ingombro minimo (chiudibile in una borsa di 80×10 cm) e un peso di soli 500 grammi. Niente divisori o barriere dunque per separare vicini e potenziali interlocutori, ma un semplice indicatore visivo, per permettere un sereno contatto con gli altri, rendendo immediatamente verificabile il rispetto delle distanze di sicurezza.

 

C’entro nasce anche in risposta alla chiamata del Sindaco di Milano Giuseppe Sala, a cui è stato presentato il 2 maggio con una lettera aperta, che aveva esortato i milanesi a contribuire con nuove idee al momento della “Fase 2”.  

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