Canossiane, una mostra fondata sul riuso. Progetto di Luisa Fontana Atelier

Ideato in occasione dei 250 anni dalla nascita di Maddalena di Canossa, si apre l’1 marzo a Verona, nel complesso monastico dedicato ai santi Giuseppe e Fidenzio, Casa Madre dell’Istituto delle Figlie della Carità Canossiana, un singolare percorso espositivo che rievoca la vita di colei che ne iniziò l’opera.

Ideato dallo studio di Luisa Fontana, il percorso si basa sull’installazione, negli spazi della Casa attualmente in corso di restauro, di totem multimediali realizzati riutilizzando le teche del padiglione cinese alla Biennale di Architettura di Venezia.

 

fotoinserimento ©LFA-Luisa Fontana Atelier

 

Oltre che per ragioni economiche, l’idea del riuso si basa sulla considerazione che le esposizioni temporanee generano un’insostenibile quantità di scarti e su un’idea virtuosa di circolarità che riduce l’impatto ambientale.

 

I totem dell’esposizone del padiglione della Cina alla Biennale di Venezia che verranno riutilizzati

 

I contenuti della mostra saranno diversi da totem a totem: informativi, ludici o multimediali, in funzione dell’evento “Accendi la Vita – anno giubilare 1774-2024“.

Dopo la mostra di Verona, l’esposizione potrà essere trasportata in altre Case Primarie in Italia e nel mondo: la famiglia Canossiana è infatti presente nei cinque continenti.

Il complesso dove si svolgerà la mostra è ubicato a Verona in via san Giuseppe, nel quartiere storico di San Zeno.
L’origine del monastero risale al 1493. Inizialmente il convento vedeva la presenza delle Eremitane Agostiniane. Dal 1807 in poi il convento venne dedicato ai Santi “Giuseppe e Fidenzio”. Nel 1808 ebbe inizio l’opera delle figlie della Carità dette Canossiane, dalla fondatrice Maddalena di Canossa.

 

fotoinserimento ©LFA-Luisa Fontana Atelier

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