Milano, Bologna, Genova, Venezia: quali le conseguenze dei flussi e delle dinamiche demografiche sulle condizioni abitative di queste città? È il tema al centro del festival itinerante Cara Casa, organizzato dalle Fondazioni degli Ordini degli Architetti di Milano, Genova, Venezia e dall’Ordine degli Architetti di Bologna.
Con un programma di conferenze, mostre, visite guidate e laboratori, tra il 15 e il 30 aprile la manifestazione analizzerà i casi di spopolamento, che minano la vitalità e la sopravvivenza di alcuni centri, e quelli opposti, dove la richiesta abitativa è talmente elevata da allontanare porzioni intere di popolazione. Si parlerà di turismo, studenti, nomadi digitali e city user che interagiscono col tessuto urbano e che, con le loro richieste temporanee, modificano l’identità delle città.
La lente di ingrandimento si abbasserà poi per osservare da vicino cosa succede nelle case delle persone. Spazi che diventano “ibridi”, dove si svolgono attività private e lavorative. Luoghi che necessitano di rapidi cambiamenti nella funzione, ma che restano però spesso inalterati nella loro forma. Si parlerà quindi di casa e del suo valore complesso, dinamico e multidimensionale, analizzandone le implicazioni sociali, economiche, progettuali e ambientali.
Il concetto di spazio abitativo sarà guardato anche in chiave estesa, inglobando luoghi condivisi e pubblici. Dai piccoli ambienti, come un atrio o un terrazzo, fino alle strade e alle piazze che accolgono le articolazioni del vivere quotidiano non assorbibili dallo “spazio casa”.
Cara Casa Festival, vincitore dell’avviso pubblico “Festival Architettura – II edizione” promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, si sviluppa in collaborazione con l’Università di Genova, la Fondazione Housing Sociale e l’Associazione Ambiente Acqua APS e in seguito, tra giugno e ottobre, in collaborazione con l’European Federation for Livinge l’associazione UrbaMonde / Cohabitat, si sposterà in alcune città europee.