In programma fino al 7 novembre in Triennale Milano la mostra Carlo Mollino. Allusioni Iperformali presenta gli arredi di Casa Albonico a Torino realizzati tra il 1944 e il 1946 con l’ausilio della ditta artigiana Apelli, Varesio & C su disegno di Carlo Mollino.
L’esposizione, a cura di Marco Sammicheli, è nata dalla collaborazione tra Triennale Milano, Ministero della cultura – Direzione generale Archeologia belle arti e paesaggio, Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio di Milano e Direzione regionale Musei Lombardia – che ha portato all’acquisizione e alla concessione in comodato della suite da salotto progettata da Carlo Mollino.
Gli arredi in mostra sono un tavolo, sei sedute, alcune sedie di servizio, credenze in diverse varianti accomunate da una struttura a cavalletto e montante in diagonale, un divano, due poltrone, un armadio-scrittoio e un tavolo con piano a libro.
A partire dall’analisi degli arredi di Casa Albonico viene offerta una rilettura dell’opera di Mollino, per evidenziarne alcuni aspetti che meritano attenzione: dalla ossessione per la forma al legame con il secondo Futurismo, agli interessi per l’artigianato, i progetti d’interni, l’ingegneria, la fisica e l’aerodinamica.
Due aspetti fondamentali dell’attività di Carlo Mollino, che gli arredi di Casa Albonico permettono di approfondire, sono la realizzazione artigianale dei mobili e il ricorso alla collaborazione con gli artisti.
La mostra, il cui progetto di allestimento è stato curato da bunker di Carlo Gandolfi e Roberto Molteni, presenta inoltre alcuni carteggi inediti, conservati nell’archivio di Triennale Milano, in cui Carlo Mollino, criticando l’indirizzo preso dall’istituzione, prende le distanze dall’industrial design a favore della produzione, disegni originali provenienti dall’archivio del Politecnico di Torino e documenti provenienti da archivi privati.
Il catalogo, a cura di Marco Sammicheli, accompagna e completa il percorso espositivo con una serie di interventi di Federica Gallone, Direttore Generale della Direzione generale Archeologia belle arti e paesaggio, Stefano Boeri, Fulvio Irace, Roberto Dulio del Politecnico di Milano, Laura Milan e Pier Paolo Peruccio del Politecnico di Torino.