Come una nave vichinga arenata sulla lava del paesaggio islandese

Nel piccolo villaggio di Hellissandur, affacciato sulla costa occidentale dell’Islanda, lo studio Arkís ha realizzato un edificio che non è solo un centro visitatori, ma anche sentiero, punto panoramico, spazio culturale. Il nuovo Visitor Center per il Parco nazionale di Snæfellsjökull – vincitore di un concorso internazionale nel 2006 e completato nel 2022 – si mimetizza nel paesaggio vulcanico senza rinunciare a un’identità architettonica forte.

 

Il volume principale, affilato come la prua di una nave, emerge con forza plastica dal campo lavico, senza però imporsi sul paesaggio, ph. ©Karl Vilhjálmsson.

 

L’intervento si inserisce in un’area di particolare delicatezza ambientale, modellata da colate laviche e affacciata sull’oceano Atlantico, ai piedi del ghiacciaio vulcanico Snæfellsjökull. Una natura tanto suggestiva quanto fragile, che il progetto intende rispettare e valorizzare.

 

La continuità tra interno ed esterno è sottolineata dai materiali e dal tracciato sinuoso del camminamento che accompagna il visitatore, ph. ©Karl Vilhjálmsson.

Il centro si articola in due volumi distinti e complementari: Glacier Cape e Fishbone. Il primo accoglie gli spazi aperti al pubblico – showroom, caffetteria, sala eventi – mentre il secondo ospita gli uffici e le funzioni operative del parco. Il percorso pedonale che collega i due ingressi attraversa l’intero edificio, sottolineando la sua vocazione pubblica e permeabile.

 

Un percorso pedonale attraversa l’edificio creando un varco scenografico rivestito in legno FSC, ph. ©Karl Vilhjálmsson.

 

L’accessibilità è assicurata da entrambi i lati, mentre due scale esterne conducono a un tetto praticabile, da cui si godono viste spettacolari sul ghiacciaio, sull’oceano e sul villaggio costiero.

 

La scala esterna conduce alla terrazza da cui si gode una vista panoramica sul ghiacciaio Snæfellsjökull e sul villaggio di Hellisandur, ph. ©Karl Vilhjálmsson.

 

Le facciate sono rivestite in legno FSC posato con orientamenti differenti: orizzontale per Glacier Cape, verticale per Fishbone. Una scelta formale e simbolica che rafforza la dialettica tra le due parti e ne suggerisce l’origine naturale. La metafora visiva della balena – con occhi disposti lateralmente per una doppia percezione del mondo – diventa anche una metafora spaziale, invitando il visitatore a cambiare punto di vista nel percorso tra interno ed esterno.

 

Pareti rivestite in OSB e travi a vista caratterizzano l’ambiente dedicato a mostre e incontri, ph. ©Karl Vilhjálmsson.

 

Uno degli elementi più significativi dal punto di vista tecnico è la porzione del volume a sbalzo, che si protende oltre il margine del campo di lava. Per realizzarlo, i progettisti hanno dovuto adottare soluzioni ingegneristiche innovative, adatte a un contesto sismico complesso come quello islandese. Il sistema strutturale risponde a requisiti elevati di resistenza e flessibilità, affrontando la sfida di un cantilever di grandi dimensioni con piena sicurezza.

L’organizzazione planimetrica distingue le funzioni pubbliche (a destra) da quelle operative (a sinistra), collegate da un asse di attraversamento centrale.

 

L’intero edificio è stato progettato e costruito secondo lo standard internazionale Breeam. Ogni fase del processo – dalla selezione dei materiali all’organizzazione del cantiere – è stata guidata da principi di sostenibilità. Il legno utilizzato è certificato FSC e tutte le superfici sono pensate per invecchiare naturalmente, senza necessità di manutenzione esterna. I percorsi ciclabili e pedonali collegano l’edificio al parco, favorendo una mobilità dolce e una fruizione lenta del paesaggio.

La sezione evidenzia lo sbalzo strutturale sul campo lavico e l’inclinazione della copertura, pensata come piattaforma visiva sul paesaggio.

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