Il rustico rivisitato: pietra e zinco con vista sul Bianco

Un edificio minimale, integrato nel paesaggio alpino della Val d’Aosta, a oltre 2.000 metri di altezza sulle pendici del monte Bianco nel vallone di La Thuile – località Les Souches.

Partendo dalla ristrutturazione di un rustico, l’intervento dell’architetto e designer di origini biellesi Federico Delrosso ha prodotto un nuovo volume architettonico pulito e compatto che esalta la forza espressiva della struttura primaria in pietra a secco, tipica delle costruzioni di alta montagna, qui dichiaratamente rivisitata.

 

La casa su due piani progettata da Federico Delrosso a Les Souches, ph: Jacopo Spilimbergo.

 

L’edifico su due livelli si presenta con l’involucro primario in pietra che contiene la struttura del tetto, che si scarica a terra sul fronte principale con una scansione verticale. Questa, a sua volta, viene ripresa sul piano arretrato con infissi a tutta altezza che offrono una spettacolare apertura totale sul paesaggio. Anche l’orientamento della casa privilegia la vista più suggestiva, verso il monte Bianco.

 

Il progetto di Federico Delrosso sorge accanto a Casa Olivero, opera di Carlo Mollino del 1962, ph: Jacopo Spilimbergo.

 

L’intervento progettuale di Federico Delrosso sorge accanto a un’opera di Mollino, in dialogo con essa. Lo spiega l’architetto: «La casa è stata costruita in adiacenza a un progetto di Carlo Mollino, Casa Olivero del 1962. Il mio intervento non ha potuto prescindere dal dialogo con l’opera del grande maestro. Mi sono orientato dunque su una forma più compatta e contemporanea con un’identità ben definita e ispirata dal paesaggio delle montagne circostanti».

La riflessione da cui è nata l’abitazione di Les Souches discende dalla filosofia progettuale di Delrosso secondo cui «nell’architettura c’è un costante passaggio di testimone fra ieri e oggi che rende tutto presente e attuale. L’aderenza a ciò che è contemporaneo significa connessione e commistione continua con quello che mi circonda e sollecita. L’architettura ha la necessità di includere la realtà, il contesto, naturale o urbano, per conservare lo ‘spirito dei luoghi’. Per questo credo che la vera architettura non possa fermarsi alle superfici esterne, ma debba svolgersi, come un nastro di Moebius, dall’esterno verso l’interno, senza soluzione di continuità».

 

La vista straordinaria, a oltre 2.000 metri d’altitudine, ph: Jacopo Spilimbergo.

Federico Delrosso

Federico Delrosso, architetto e designer di origini biellesi, opera a livello internazionale dal 2001 nel suo studio di Milano Federico Delrosso Architects, occupandosi di architettura, interior e product design.
Rispettoso dei contesti naturali o urbani e dello spirito dei luoghi, inteso come energia e coscienza impressa nella memoria degli spazi, Delrosso concepisce progetti caratterizzati da un approccio ‘minimal-naturalista’. L’omogeneità dei materiali spesso lasciati all’aspetto naturale e grezzo e lo studio della luce, componente emozionale e tangibile di ogni progetto, rappresentano gli elementi essenziali della sua ricerca stilistica e dell’idea stessa di architettura. Quest’ultima viene infatti concepita come portatrice di “un’anima propria da ricercare in ogni dettaglio tra luce e ombra fino a raggiungere quel delicato equilibrio che la rende indipendente da chi l’ha creata, la vive o la vivrà”.

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