Costruzioni nel mondo, l’outlook 2022 di GlobalData

Secondo le più recenti stime dell’istituto internazionale di ricerca GlobalData, la crescita globale dell’industria delle costruzioni nel 2021 è stata del 4,8 per cento, leggermente al di sotto delle attese per una frenata del mercato cinese nel terzo trimestre e a causa di ulteriori restrizioni dovute alle nuove ondate pandemiche nel mondo.

Per quest’anno il ritmo di crescita dovrebbe mantenersi sugli stessi livelli (+4,9%) ma non senza timori: sebbene sia rallentata, la crescita dei prezzi delle materie prime mette in pericolo il budget di molti progetti e rallenta il completamento dei cantieri. Incertezza rimane anche per quanto riguarda la pandemia: le notizie positive che arrivano dai Paesi protetti dalle vaccinazioni sono controbilanciate dal timore di nuove varianti che potrebbero sorgere soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, dove finora lo sviluppo di campagne vaccinali massive ha incontrato grandi difficoltà.

Un’incertezza che si riflette sulle previsioni sviluppate da GlobalData per l’anno in corso e fino alla fine del 2023 nei dieci principali mercati mondiali.

 

Cina

Nuove restrizioni imposte agli sviluppatori, limiti più severi sui mutui immobiliari, il default di Evergrande nella seconda metà del 2021 hanno provocato una contrazione del mercato, invertendo l’andamento positivo (+8,6%) dei primi sei mesi.
Mentre alcuni ostacoli insorti sono transitori, la crisi di liquidità di Evergrande si è estesa a numerosi sviluppatori, incluse alcune finanziarie. Anche gli sporadici lockdown sembrano diventare più frequenti a causa della diffusione della variante Omicron, con inevitabili conseguenze sulla disponibilità di materiali e materie prime.
Il rallentamento delle compravendite e i prezzi delle case in discesa rallenteranno ulteriormente le attività delle costruzioni.
Dall’altra parte, è già in atto un allentamento delle politiche monetarie e fiscali che potrebbe favorire nuovi investimenti a debito.

 

Brasile

Il forte rimbalzo positivo del mercato delle costruzioni, che nel 2021 ha superato i livelli pre-pandemia grazie alle limitate restrizioni imposte dal governo e a una forte politica di stimoli fiscali, dovrebbe proseguire nel 2022 anche in vista di un piano di spesa in infrastrutture del valore di 44 miliardi di dollari.
Ma un’inflazione a doppia cifra – che si prevede proseguirà anche nel medio termine – e l’instabilità di governo creano preoccupazioni presso gli investitori circa la stabilità del Paese. Un debito pubblico insostenibile e il peggioramento della posizione fiscale potrebbero condurre al default del debito sovrano.
Dall’altra parte, il Brasile è ricco di materie prime i cui prezzi crescenti potrebbero favorire la bilancia commerciale e attivare ulteriori investimenti.

 

Vietnam

Fino al terzo trimestre del 2021 il rigido lockdown imposto dal governo vietnamita, insieme al crollo dell’industria del turismo e a un basso volume di investimenti nel settore pubblico hanno provocato un significativo rallentamento dell’economia. La ripresa è avvenuta solo nel quarto trimestre 2021, con una crescita economica del 5,2 per cento e un miglioramento del valore aggiunto dell’industria delle costruzioni dell’8,4 per cento.
Nel 2022 la crescita dovrebbe proseguire con un tasso atteso del +10,4%, anche se si sta assistendo a una significativa scarsità di manodopera, con un esodo che ha preso il via in ottobre, al termine delle restrizioni imposte ai viaggi interni.
Nel gennaio 2022 è stato approvato un pacchetto di stimoli fiscali di 15,5 miliardi di dollari, e per quest’anno è attesa anche una ripresa negli investimenti in opere pubbliche.

 

Stati Uniti

Nel 2021 la crescita del mercato delle costruzioni è stata solo marginale (+0,8%) ma le attese per il 2022 sono positive, malgrado i prezzi crescenti delle materie prime e le difficoltà nella supply chain, anche perché nel frattempo l’Infrastructure and Jobs Act, che dovrebbe sostenere gli investimenti in infrastrutture per i prossimi dieci anni, è diventato legge.
Tuttavia, il piano da 1.800 miliardi di dollari del Build Back Better non riceverà l’approvazione del Senato, e l’inflazione si manterrà elevata anche nel medio termine.
Per il momento però i tassi di interesse rimangono bassi, favorendo il mercato dei mutui immobiliari, e i consumi interni rimangono elevati.

 

Qatar

Nel 2021 il mercato è rimasto debole (-0,1%, che si aggiunge a un calo del 3,8 per cento registrato l’anno precedente) ma le prospettive sono buone, favorite da un miglioramento del mercato dell’energia e dal ritorno di investimenti stranieri in precedenza bloccati dalle sanzioni.
Nel 2022 inoltre è previsto un piano di spesa pubblica per grandi opere di 74 miliardi di dollari, e i prezzi di petrolio e gas dovrebbero rimanere elevati, favorendo le entrate del Paese e gli investimenti.
Anche la Fifa World Cup 2022 potrà fare da traino a ulteriori investimenti nei settori del turismo.

 

Egitto

L’industria delle costruzioni, che anche nel 2020 era cresciuta del 3 per cento, nel 2021 ha registrato una crescita dell’8 per cento e nel 2022 il dato dovrebbe salire al 10,4%. Fattori di rischio sono rappresentati da una possibile nuova ondata pandemica e dalla crescita dell’inflazione, tuttavia i forti investimenti pubblici, compresa la costruzione della nuova capitale voluta da al-Sisi e un piano di investimenti in infrastrutture di trasporto su ferro di 32 miliardi di dollari in quattro anni porteranno a un’accelerazione negli investimenti.

 

Estonia

Almeno finora, la grande stabilità di governo del Paese baltico ha favorito il flusso di investimenti stranieri che hanno alimentato la crescita economica e dell’industria delle costruzioni, che nel 2021 dovrebbe avere registrato un tasso positivo del 6 per cento sull’anno precedente.
Nel Paese il mercato delle costruzioni è favorito dall’elevato livello di risparmi della popolazione e dalla domanda di nuove abitazioni. Un altro segnale positivo è la quota del Recovery Fund che l’Europa ha destinato all’Estonia.
Dall’altro lato gli alti costi dell’energia sembrano persistere per tutto ilv 2022 facendo aumentare i costi di costruzione e portando a un possibile rallentamento del mercato.

 

Russia

Dopo il crollo del 2020, nel 2021 il mercato delle costruzioni ha ripreso l’andamento positivo degli anni pre-pandemia con una crescita stimata del 4,1 per cento. La crescita dei prezzi dell’energia ha rafforzato il bilancio statale e sostenuto la crescita delle costruzioni, favorita anche da investimenti strategici nelle infrastrutture, con l’immediata ripresa di piani ambiziosi che erano stati sospesi durante la pandemia, come la nuova linea ferroviaria Siberian Meridian. La Russia inoltre ha investito pesantemente per migliorare i collegamenti regionali con grandi progetti di infrastrutture stradali e ferroviarie.
Il pericolo maggiore attualmente riguarda il conflitto con l’Ucraina e le sanzioni economiche che i Paesi occidentali potrebbero imporre. Ma nel breve termine i prezzi dell’energia non sono destinati a scendere, con effetti positivi sul bilancio statale e sugli investimenti in costruzioni.

 

Francia

Il piano ‘France 2030’ da 36,5 miliardi di euro – 10 dei quali destinati a rinnovabili, nucleare e idrogeno – annunciato dal presidente Macron nell’ottobre scorso dovrebbe favorire gli investimenti in costruzioni e infrastrutture per un mercato che anche nel 2021 è rimasto debole, contagiato dalla scarsa fiducia nel futuro di investitori e consumatori. Previsti anche investimenti pubblici e privati nei settori residenziale, della sanità, dei trasporti e del turismo.
Ma bassi livelli di impiego e costi crescenti dei materiali potrebbero ostacolare la ripresa. In compenso, da qui alle Olimpiadi di Parigi del 2024 è previsto un piano di spesa pubblica in infrastrutture di 8 miliardi di dollari che farà da moltiplicatore degli investimenti di tutto il settore delle costruzioni.

 

Olanda

Nel 2021 con il ‘woningbouwimpuls’ il governo ha stanziato un miliardo di euro per il social housing e 7 miliardi di euro per rendere energeticamente più efficienti gli edifici. A dicembre inoltre sono stati stanziati altri 253 milioni di euro per finanziare la costruzione di 44.277 nuovi alloggi, e in generale i permessi di costruire nel 2021 sono aumentati del 17,6%, mentre nel 2022 sono previsti investimenti pubblici in infrastrutture per 3,6 miliardi di euro.
Le prospettive del mercato in Olanda rimangono dunque positive malgrado l’introduzione di una severa politica regolatoria in tema di emissioni, che potrebbe ritardare l’avvio di nuovi cantieri.

A questo link il report completo di GlobalData.

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