Andavamo a 100K

Costo accessibile, profilo adattabile alle diverse esigenze e impatto ambientale ridotto sono i tre presupposti che danno vita al progetto della Casa 100K (100 mq, 100mila euro) di Mario Cucinella presentata alla Biennale di Venezia. Un progetto che nasce con l´intento di dare una risposta a domande di economicit&aacute, riduzione di emissioni inquinanti e comfort abitativo con una casa viva, colorata, che lascia spazio alle differenti identit&aacute e modalit&aacute di vivere.
Il programma casa 100K parte da un presupposto economico ed é insieme un manifesto e una sfida. Di fronte ad una promessa tanto attraente viene spontaneo chiedersi come verr&aacute realizzata una casa capace anche di produrre energia: armata di pannelli fotovoltaici, di sonde geotermiche, generatori eolici a pale elicoidali e attrattive tecnologiche minori al costo di 1.000 euro al mq.
Quali sono o saranno i processi e le metodologie di costruzione, per ora espressi nella documentazione pubblicata sotto forma di opzioni e alternative? In quali contesti sar&aacute possibile impiegarli?
Il sistema support/infill proposto, ovvero una griglia strutturale primaria all´interno della quale introdurre tutti i ?riempimenti? e le personalizzazioni necessarie, rivelatosi valido in passato, sembra una scelta senza dubbio interessante. Ma quali sono le economie di scala? Fino a che punto sar&aacute possibile realizzare case in grado di produrre energia? Probabilmente, dato il clima a basso tasso di HGT del Belpaese, nella maggior parte del territorio nazionale. Ma cosa succede in aree particolarmente fredde o torride? Si isola di piú, d´accordo, ma sar&aacute possibile farlo restando nel budget?

Standard futuro
Nonostante le questioni precedenti, che verranno inevitabilmente poste da pessimisti conservatori, la casa da 100mila euro é un progetto di portata notevolissima e che, nella certezza che un ?investment wall? a prima vista imponente venga agilmente scavalcato, merita un supporto incondizionato. Molte delle soluzioni proposte sono decisamente brillanti e anticipano in sintesi considerazioni e soluzioni produttive, tecnologiche e abitativo-funzionali, destinate a imporsi quale standard futuro.
I materiali delle strutture (sviluppati da Italcementi), ad esempio, non provengono da materie prime, ma dal riutilizzo di altri materiali. In questo modo é possibile abbattere le emissioni di CO2 gi&aacute in fase di produzione. Le caratteristiche del materiale ne permettono poi il riutilizzo in fase di dismissione. Interessante é anche il profilo a livello gestionale e organizzativo. Gli schemi di aggregazione delle singole unit&aacute tipologiche permettono di formare condomini o complessi residenziali all´interno dei quali é prevista la presenza di una serie di servizi comuni funzionali a ogni famiglia partecipante, azzerando la polverizzazione e la reiterazione di energivori oggetti-strumenti a favore di un´unificazione in grado di produrre risparmi in termini di acquisto, gestione e manutenzione. Dal locale lavanderia al sistema di raffrescamento, dal sistema di aspirazione-polvere centralizzato a quello di smaltimento e compattamento dei rifiuti a servizi di car-sharing. Si tratta di un´applicazione del concetto di ?de-materializzazione?, ovvero di conversione di un bene in un servizio, teorizzato tra gli altri da Paul Hawken. Un principio che si é rivelato un punto di leva fondamentale per l´abbattimento di costi e sprechi energetici.
Per concludere, la casa 100K contiene risposte a molte delle principali e piú attuali questioni nel campo abitativo: un alloggio di alta qualit&aacute architettonica e costruttiva, energeticamente ed ecologicamente responsabile che, pur rispondendo alle esigenze individuali, possa essere replicato in serie a un prezzo abbordabile. é un progetto che riprende lo spirito di altri, dalla Maison Domino di Corbu alle Case Study Houses di John Entenza, che hanno proposto modi differenti di intendere l´abitare o di formulare soluzioni ai problemi dell´abitare. Ed é proprio della capacit&aacute di immaginare e realizzare soluzioni di questo tipo che necessita la cultura architettonica attuale, post-moderna, camaleontica e multiforme, troppo spesso veneratrice della pura apparenza.

Mario Cucinella
Laureato presso la facolt&aacute di Architettura di Genova nel 1987, ha fondato Mario Cucinella Architect a Parigi nel 1992 e a Bologna nel ´99. Il suo lavoro é da sempre caratterizzato da uno specifico interesse per i temi legati alla progettazione ambientale e alla sostenibilit&aacute in architettura. Ha partecipato a concorsi internazionali ricevendo numerosi riconoscimenti, sviluppando progetti su scale diverse: da edifici a ricerche tipologiche e tecnologiche, da studi sulle strategie ambientali per il controllo climatico a grandi progetti urbani. Si dedica inoltre alla ricerca di nuovi prodotti di design industriale e all´attivit&aacute didattica; é Visiting Professor all´universit&aacute di Nottingham.

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