Dopo la pubblicazione dei bandi da oltre 5 miliardi per finanziare la costruzione di nuove scuole, asili, palestre, mense, il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha presentato ieri a Milano, in Triennale, le linee guida orientative per gli ambienti di apprendimento e per la didattica che saranno alla base del concorso di progettazione delle nuove scuole previste dal Pnrr.
Le linee guida sono il frutto di un gruppo di lavoro voluto e istituito dal Ministro Bianchi e formato da Massimo Alvisi, Sandy Attia, Stefano Boeri, Mario Cucinella, Andrea Gavosto (direttore della Fondazione Giovanni Agnelli), Luisa Ingaramo (Compagnia di San Paolo), Franco Lorenzoni, Carla Morogallo, Renzo Piano, Raffaella Valente, Cino Zucchi.
«Diamo forma ai nostri edifici, e da quel momento i nostri edifici danno forma a noi», ha ricordato, citando Winston Churchill, Cino Zucchi, che ha proseguito: «una scuola contemporanea deve saper incarnare nei suoi spazi fisici e nel suo rapporto con l’intorno urbano tutti i valori di questo secolo – primi tra tutti sostenibilità e inclusività – attraverso una pedagogia ‘implicita’ e aperta. Tra gli estremi del monumento e del puro contenitore, gli edifici scolastici dovranno favorire nuovi modelli di apprendimento ospitandoli in un luogo accogliente e flessibile, capace di diventare lo sfondo amato di una comunità allargata e di dare forma alla metamorfosi ambientale delle città».
Le linee guida definiscono le dieci caratteristiche principali che una scuola per il futuro dovrebbe avere per essere non solo luogo di formazione, ma anche centro di socialità e presidio per il territorio di riferimento.
Innanzitutto una scuola di qualità, con un’architettura che consenta a tutti di riconoscere il suo ruolo civico nel territorio.
Poi una scuola a basso consumo, e con necessità di manutenzione contenute. In terzo luogo una scuola sostenibile, costruita con materiali eco-compatibili, di provenienza locale o riciclati.
A seguire, una scuola aperta, con spazi accoglienti per la comunità anche oltre l’orario scolastico.
Ancora, una scuola fra dentro e fuori, in cui gli spazi esterni, come cortili, terrazze, giardini pensili, siano anch’essi ambienti di formazione. Una scuola per apprendere meglio, in cui l’aula sia il fulcro di un sistema flessibile in grado di ospitare diverse configurazioni e allargarsi agli spazi limitrofi, a seconda dell’esigenze della didattica. Una scuola per chi ci lavora, ripensando come risorse dell’azione educativa e come luoghi che favoriscano la co-progettazione gli ambienti per il personale. Una scuola per i cinque sensi, per favorire un apprendimento che coinvolga intenzionalmente corporeità e movimento, efficace e inclusivo. Una scuola attrezzata, in cui gli arredi possano essere resi funzionali in base alle esigenze di volta in volta diverse.
E infine una scuola connessa, con nuove tecnologie in tutti gli ambienti, stabili, veloci, sicure, protette e capillari.
Nel corso della presentazione il ministro Bianchi ha annunciato che il governo ha aumentato le risorse a disposizione del bando dagli iniziali 800 milioni previsti a circa 1,17 miliardi di euro.