È sempre Milano, la Stazione Centrale nelle foto di Gabriele Basilico

La galleria milanese Stayonboard Art Gallery ha partecipato dal 4 al 6 ottobre 2024 alla seconda edizione del Milano Centrale Festival con la mostra È sempre Milano di Gabriele Basilico.

Curata da Nicola Bigliardi, in collaborazione con l’archivio Basilico, l’esposizione ha messo in mostra alcuni lavori di Gabriele Basilico che ritraggono la Stazione Centrale di Milano nel 1989 e nel 1996, più un video d’archivio. Le opere vengono poi esposte allo stand della galleria alla fiera d’arte contemporanea di Verona, ArtVerona, dall’11 al 13 ottobre.

 

Milano, 1989.

 

Come spiega il curatore Nicola Bigliardi: «[L’arte di Basilico] ci insegna a valorizzare gli aspetti meno evidenti della città, a coltivare la capacità di stupirci e a riconoscere l’importanza di condividere esperienze, passato e memoria, costruendo così un senso di appartenenza». Il fotografo stesso aveva scritto: «La città da estranea può divenire un luogo di appartenenza, basta osservarla con occhio disincantato».

 

Milano, 1989.

 

Continua Bigliardi: «A mio avviso, le fotografie della Stazione Centrale di Milano, realizzate da Basilico nel 1989 e nel 1996, sono emblematiche del suo profondo legame con la città, catturandone l’evoluzione in due momenti cruciali. Le prime, quelle del 1989, fanno riferimento a un progetto professionale realizzato su commissione dell’Azienda elettrica municipale che lo aveva invitato a fotografare Milano illuminata di notte, insieme ad altri quattro fotografi di fama internazionale quali Francesco Radino, Olivo Barbieri, Joel Meyerowitz e Martin Parr, da cui è nato il libro Le invenzioni dello sguardo; le seconde – quelle del 1996 [in apertura] – appartengono, invece, a un progetto personale molto ampio, La città interrotta, condotto tra il ‘95 e il ‘96 da cui è nato il libro The Interrupted City».

 

Milano, 1989.

 

«Le fotografie di Basilico dialogano con il visitatore, invitandolo a una doppia lettura: iconografica, nella scelta accurata dei soggetti e dei punti di vista, e percettiva, nello studio attorno alla forma. ll modo con cui Basilico tratta il soggetto, quell’architettura severa, monumentale e fondamentalmente neoclassica della stazione centrale di Milano progettata dall’architetto Ulisse Stacchini e inaugurata nel 1931, è radicalmente in antitesi con la celebrazione del monumento. Anziché onorarne la grandiosità, l’artista milanese ne svela l’anima più intima, focalizzando l’attenzione su dettagli iconografici apparentemente insignificanti come un orologio, un parcheggio, un angolo del corridoio. Questa scelta artistica ci invita a guardare oltre l’evidenza, a scoprire la bellezza nascosta nell’ordinario ed è spinta indubbiamente da una vena sociale e politica».

 

Milano, 1996.

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