Se l’esistenza stessa delle biblioteche pubbliche è minacciata dalle nuove forme di fruizione digitale della cultura e dell’informazione è necessario fare qualcosa per attrarre il pubblico. Smitizzandone l’aspetto di ‘tempio della cultura’, l’installazione Intellectual Heritage di Maarten Baas sopra l’ingresso principale della biblioteca pubblica di Utrecht cerca di colmare il divario tra cultura ‘alta’ e pop giocando sull’intersezione tra le due formule.
Che sembri l’ingresso di un casinò di Las Vegas o di un luogo di cultura, dice Baas, è solo una questione di interpretazione: «tutto il mio lavoro è aperto a numerose interpretazioni, e le interpretazioni possono assumere carattere contraddittorio».
Collocate intorno alla vetrata ovale dell’edificio risalente al 1924 progettato nello stile della Scuola di Amsterdam, grandi scritte 3D e luci led che compongono testi a scorrere, accese con diversa intensità 24 ore su 24, con un linguaggio esplicitamente pubblicitario invitano il pubblico ad entrare nella biblioteca.
Lo straniamento si fa totale considerando le parole usate nell’insegna, che sono quelle della letteratura e della filosofia ma espresse in una forma tipica della cultura pop.
L’installazione di Baas, la cui prima evidente funzione è quella di allargare il pubblico dei frequentatori della biblioteca, estende anche il messaggio culturale fuori dalle mura dell’istituzione e anima il paesaggio urbano, insitillando un senso di energia positiva e di orgoglio (quella di Utrecht è la più antica biblioteca pubblica olandese) nella comunità locale.
Per la Design Week, ad aprile Baas sarà a Milano con l’installazione ‘More or Less’ (cliente il brand di abbigliamento G-Star RAW), negli spazi seicenteschi della chiesa di San Paolo Converso.
Maarten Baas
Laureato nel 2002 alla Design Academy Eindhoven, l’artista e designer olandese Maarten Baas (1978) per la sua posizione anticonformista, ribelle e provocatoria è considerato uno dei più interessanti designer contemporanei. Il suo portfolio comprende edizioni limitate e progetti di architettura, scultura, arte pubblica, produzioni video, allestimenti teatrali e performance. Con Smoke, la sua tesi di laurea del 2002, ottenne subito riconoscimento internazionale, confermato poi con Clay (2006) e Real Time (2009), con cui venne nominato Designer dell’anno alla fiera internazionale Miami/Basel.
Il suo uso non convenzionale dei materiali e una grande abilità artigianale sfidano l’abituale nozione di funzionalità dando vita a operazioni irriverenti e sorprendenti con messaggi rivolti sia al committente che allo spettatore. Lavori di Baas si trovano in numerose collezioni pubbliche e private nel mondo. Con il suo studio basato a ‘s-Hertogenbosch Baas collabora anche con aziende quali Klm, Amsterdam Airport Schiphol, Louis Vuitton, Dior, Ruinart, Berluti, Hermès, Isabelle Marant, Swarovski.