Earth Bits – Sensing the Planetary al maat di Lisbona

Come raccontare in modo efficace l’emergenza climatica? Un esempio innovativo è il percorso multisensoriale tra scienza, cultura e design ideato da Dotdotdot per il maat – Museo di Arte, Architettura e Tecnologia di Lisbona, guidato da Beatrice Leanza.

 

©Dotdotdot per MAAT: making of in studio a Milano del video dell’installazione Planet Calls – Imaging Climate Change realizzato in collaborazione con ESA.

 

Lungo l’esposizione EARTH BITS – Sensing the Planetary si snodano installazioni multimediali, wallpaper digitali, video animati e una speciale consolle interattiva per generare una presa di coscienza individuale e collettiva sul tema. Insieme creano un’esperienza multisensoriale dove i contenuti multimediali diventano materia emozionale, permettendo sia una fruizione approfondita sia una comprensione immediata delle tematiche affrontate.

 

©Dotdotdot per maat: dettaglio della data visualisation di Power Rings realizzata con i dati del consumo elettrico del Portogallo (2019-2020) in collaborazione con EDP Innovation.

 

Ad aprire il viaggio è Power Rings, un dataviz in loop che mostra il consumo di elettricità in Portogallo nel biennio 2019-2020 evidenziando l’impatto delle restrizioni e delle misure adottate durante il primo lockdown e come il Covid-19 abbia influito sul fabbisogno energetico del Paese.
La seconda installazione, 24hours – The Ecology and Energy of our Flux è un grande murale illustrato lungo 12 metri che racconta, con una serie di illustrazioni dettagliate, i meccanismi di consumo energetico che stanno alla base di 80 semplici azioni che si compiono abitualmente nel corso della giornata.

 

 

©Dotdotdot per maat: dettaglio del murale illustrato dell’installazione 24hours – The Ecology and Energy of our Flux in collaborazione con EDP Innovation.

 

La mostra continua con The CO2 Mixer, consolle con un’interfaccia grafica animata che permette di identificare il proprio impatto energetico con un’inedita ‘emotional sound palette’ che interagendo con il visitatore genera un suono, ogni volta unico, più o meno armonico a seconda dei comportamenti selezionati nella consolle.

 

©Dotdotdot per maat: prototipo in scala 1:1 in studio a Milano dell’installazione interattiva The CO2 Mixer realizzata in collaborazione con EDP Innovation e grazie ai dati forniti da IEA, EDP Sustainability, FAO.

 

Il percorso espositivo si chiude con Planet calls – Imaging Climate Change, un grande wallpaper digitale fatto di dati e immagini, realizzato grazie alla speciale collaborazione con l’Agenzia spaziale europea (ESA) che ha reso possibile l’utilizzo di dati e immagini satellitari rilevate grazie al programma Copernicus, i cui satelliti ogni giorno scansionano il nostro pianeta in tempo reale per monitorare i diversi fenomeni ambientali.

 

©Dotdotdot per maat: data visualization della temperatura globale per la videoinstallazione Planet Calls – Imaging Climate Change. I dati sono dei satelliti dal programma Copernicus.

 

La progettazione di esperienze narrative basate su evidenze scientifiche come Earth Bits coniuga la visione del museo e la volontà di stimolare un pensiero critico andando oltre la semplice messa in scena di un messaggio, grazie alla costruzione di una storia da esplorare attraverso linguaggi innovativi che aiutano a decodificare la complessità, strutturare il pensiero e creare conoscenza che si apre al confronto tra scienza, cultura e società” ha spiegato Alessandro Masserdotti, co-founder e CTO Dotdotdot, tra i primi in Italia a dedicarsi all’interaction design.

 

©Dotdotdot per maat: prototipo in scala 1:1 in studio a Milano del murale illustrato di 24hours – The Ecology and Energy of our Flux in collaborazione con EDP Innovation.

 

La mostra fa parte di maat Explorations, il nuovo palinsesto di esposizioni, attività didattiche e public program ideato dal museo portoghese per approfondire i temi più attuali legati alla trasformazione ambientale del nostro pianeta.

Il progetto espositivo sarà visitabile dal 5 aprile fino al 6 settembre 2021; le date potranno essere soggette a cambiamenti in base alle misure Covid-19 stabilite dal governo portoghese.

 

©Dotdotdot per maat: prototipo in scala in studio a Milano della dataviz Power Rings, video realizzato con i dati del consumo elettrico del Portogallo (2019-2020) in collaborazione con EDP Innovation.

 

Il progetto è stato realizzato con il supporto scientifico e la collaborazione dell’ESA, dell’Agenzia internazionale dell’energia (IEA), di EDP Innovation (Energias de Portugal) e di EDP Sustainability. Nel 2022 sarà integrato con una nuova sezione con contenuti aggiuntivi e aggiornati grazie alla collaborazione con Novo Verde e ERP (European Recycling Platform) Portugal.

Dotdotdot

Fabrizio Pignoloni, Giovanna Gardi, Laura Dellamotta, Alessandro Masserdotti: i fondatori di Dotdotdot, in un ritratto di Delfino Sisto Legnani.
Fabrizio Pignoloni, Giovanna Gardi, Laura Dellamotta, Alessandro Masserdotti: i fondatori di Dotdotdot, in un ritratto di Delfino Sisto Legnani.

Dotdotdot è uno studio di progettazione multidisciplinare nato a Milano nel 2004, tra i primi in Italia a operare nell’ambito dell’interaction design. Lo studio è specializzato nella progettazione di percorsi museali, mostre multimediali temporanee e permanenti, con una particolare attenzione al visitatore e alla sua esperienza di visita. Fondato da quattro soci – Laura Dellamotta (architetto), Giovanna Gardi (architetto), Alessandro Masserdotti (filosofo e interaction designer) e Fabrizio Pignoloni (designer) –, Dotdotdot oggi conta un team di oltre 20 persone. Nel 2014 Dotdotdot ha fondato nei propri spazi OpenDot un Fab Lab aperto e accessibile a tutti.

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