Oltre l’85 per cento degli utilizzatori di spazi ad uso ufficio si orienta su immobili costruiti meno di dieci anni fa con un layout interno moderno, mentre la parte restante cerca immobili di nuova costruzione: questo uno dei dati emersi da una recente indagine condotta dal Centro Studi della società di consulenza immobiliare World Capital su un campione significativo di società operanti nel settore economico/finanziario.
Particolare attenzione viene data alla qualità dell’immobile, aspetto già importante negli anni scorsi e che la pandemia ha ulteriormente accentuato. Oggi risulta fondamentale rendere gli spazi abitativi e lavorativi luoghi confortevoli, mettendo al primo posto salute e benessere.
Sempre secondo quanto emerso dalla survey di World Capital nuovi sistemi tecnologici saranno implementati all’interno degli immobili: tecnologia touchless e stazioni di sanificazione, diffusione dell’IoT (Internet of Things) per il monitoraggio delle prestazioni dell’edificio e la manutenzione programmata, ricorso ai servizi in cloud che porterà a un maggiore decentramento degli spazi dedicati ai server in appositi Data Center.
Secondo la maggior parte dei progettisti intervistati tuttavia la pandemia non causerà il ritorno a uffici singoli: il trend degli open space proseguirà ma sarà implementata la formula ibrida con spazi privati e semi-privati.
Lo studio analizza anche l’impatto della pandemia sull’indotto – servizi di ristorazione, imprese di pulizia, riduzione della mobilità – e sui valori immobiliari nelle quattro principali città italiane che, per quanto riguarda i canoni di locazione, nel secondo semestre 2020 sono rimasti stabili: Milano detiene la prime rent nazionale con 550 €/mq/anno nella zona del centro; buone anche le performance delle aree centrali di Roma (420 €/mq/anno), Firenze (350 €/mq/anno) e Napoli (200 €/mq/anno).
Facendo un confronto con il 2019 è interessante notare che le società richiedono spazi ad uso ufficio mediamente più grandi: nel 2019 si registrava una media di 1.234 mq richiesti, mentre nella seconda metà del 2020 gli spazi più richiesti hanno una dimensione media di 1.487 mq (+17%).
«Oggi la tendenza dei tenant e degli investitori è quella di orientarsi su immobili ad uso ufficio di valore e di qualità – ha dichiarato Andrea Faini, Ceo di World Capital – Sicuramente lo smart working continuerà ad essere adottato anche in futuro. I nuovi sviluppi immobiliari direzionali dovranno dunque tenere conto di questa tendenza, che oggi si conferma il new normal di molte aziende».