A Bologna, nella sede della più antica facoltà di Giurisprudenza al mondo, Emilio Isgrò cancella 29 testi giuridici, tra cui il Codice Civile e il Codice Penale.
La mostra Cancellazione dei Codici – Civile e penale a Palazzo Malvezzi, a cura di Cristina Mazzantini (direttrice Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma), Lorenzo Balbi (direttore MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna) e Marco Bazzini (responsabile scientifico Archivio Emilio Isgrò), si svolge da venerdì 2 febbraio (opening 1 febbraio ore 17), in concomitanza con Art City Bologna, per concludersi il 10 febbraio.
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Arricchisce il percorso espositivo la cancellatura de Il discorso di Pericle agli ateniesi riportato nel libro II dell’opera di Tucidide La Guerra del Peloponneso.
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Come in tutta la sua carriera di ‘cancellatore’, avviata nel lontano 1964, gli interventi di Isgrò, che in questo caso è stato coadiuvato dai redattori della casa editrice Giuffrè Francis Lefebvre, esperti di diritto, si rivelano graffianti per la loro incontestabile verità. Su un testo cancellato in nero e bianco, attraversato anche da qualche formica – altro recente toposdi Isgrò – le parole superstiti danno voce a nuove interpretazioni del testo come, ad esempio, “I condomini sono l’autorità giudiziaria” o “La falsa dichiarazione sulla propria identità, dichiara o attesta altre qualità”.
Perché Il cancellare è un gesto contraddittorio tra distruzione e ricostruzione. Attraverso la cancellatura le parole restituiscono nuova linfa a un significante portatore di più significati. La cancellatura è la lingua inconfondibile della ricerca artistica di Emilio Isgrò che oggi appare come una filosofia alternativa alla visione del mondo contemporaneo: spiega più cose di quanto non dica.
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«La cancellazione dei Codici – osserva la co-curatrice della mostra di Bologna Cristina Mazzantini – conferma l’intensa relazione tra la ricerca artistica di Isgrò e la sua militanza sociale. Avvertendo una crisi planetaria, Isgrò usa l’arte, responsabile nei confronti della storia, per difendere la democrazia. A partire dalle origini ateniesi, cancella la letteratura giuridica più attuale, mettendo in luce quelle parole che meglio garantiscono la libertà e l’emancipazione».
Promossa da Archivio Emilio Isgrò e curata da Cristina Mazzantini, Lorenzo Balbi e Marco Bazzini, Cancellazione dei Codici – Civile e penale è realizzata in collaborazione con Settore Musei Civici Bologna | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna, la casa editrice Giuffrè Francis Lefebvre, con il contributo di UniCredit e il sostegno di Galleria Gaburro.