Isgrò cancella Brixia, fino all’8 gennaio 2023 a Brescia

Si può partire dall’Incancellabile Vittoria, l’installazione site-specific che dal 2020 decora la stazione della Metropolitana Fs della città oppure, attratti dalle note di Casta Diva, dal chiostro rinascimentale del Museo di Santa Giulia, al centro del quale si erge L’armonium delle allodole impazzite (nella foto in apertura) monumentale strumento musicale sul cui perimetro corre una sequenza di tasti di pianoforte, per poi accedere alle sale che espongono l’inedito ciclo di dipinti Brixia come Atene: Tredici grandi tele che Emilio Isgrò ha realizzato a partire dal 2013, riconducendo la cancellatura a pratica pittorica e non solo concettuale.

Emilio Isgrò: La pigrizia-del discobolo, una delle 13 grandi tele esposte nelle sale del Museo di Santa Giulia (ph. ©Andrea Valentini, courtesy Archivio Emilio Isgrò).

Ma sicuramente non può mancare la visita al Capitolium della Brescia romana che ospita Le api di Virgilio: l’opera digitale più grande mai realizzata da Isgrò nella quale una moltitudine di api in volo cancella le iscrizioni presenti sulle epigrafi romane collocate sulla parete in un’installazione – realizzata da DrawLight_Me Young Immersive Studio – dove la cancellatura si manifesta nella vivacità delle immagini in movimento.

La 'cancellature' digitali di Isgrò al Capitolium (ph. ©Ela Bialkowska - Okno studio).

Come spiega Emilio Isgrò, che in quasi sessant’anni di attività ha trasformato la cancellatura da semplice atto di distruzione in complessa esperienza di conoscenza, «Cancellare Brixia non significa cancellare la città ma esattamente il contrario. Significa riportare all’attenzione degli italiani e degli europei una comunità culturale e civile che ha dato molto al Paese e che continua a farlo in questi anni veramente difficili.
Anni così difficili che anche gli artisti non possono più accontentarsi di essere solo una voce del listino di Borsa, ma uomini e donne in carne ed ossa capaci di amare e di soffrire.
La Cancellatura non è fatta per uccidere o censurare, come pretende la cancel culture, ma soprattutto per preservare sotto l’inchiostro quelle parole di speranza e di fiducia che oggi mancano al mondo». 

Emilio Isgrò, nugoli di api sul discobolo (ph. ©Ela Bialkowska - Okno studio).

Il progetto espositivo, a cura di Marco Bazzini, è prodotto da Fondazione Brescia Musei e Comune di Brescia in collaborazione con Archivio Emilio Isgrò, Arte Sella (dove, a fine mostra, verrà collocato l’Armonium delle Allodole Impazzite), Centro Teatrale Bresciano e Gruppo Brescia Mobilità.

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