EXPO CRONACHE DA UN CANTIERE

1,3 miliardi di investimenti diretti e quasi un miliardo speso da Paesi e imprese presenti a Expo con propri padiglioni.

Nei mesi scorsi abbiamo visitato a più riprese il cantiere più grande d’Europa e intervistato centinaia di progettisti, direttori dei lavori, imprese, fornitori che hanno lavorato con impegno e dedizione per recuperare gli anni perduti dalla politica e dagli interessi fondiari e assicurare quel risultato che oggi è sotto gli occhi di tutti, compresi scettici e ‘gufi’.

In queste pagine un resoconto, inevitabilmente parziale – la sola anagrafica fornitori di Expo2015 SpA conta più di 7mila record, si veda dati.openexpo2015.it – di questa indagine per osservare più da vicino le scelte, le tecniche e le innovazioni messe in campo per realizzare questo parco della nuova architettura attraverso il quale si muoveranno milioni di visitatori.

 

Oltre l’Esposizione Universale e il suo indotto sull’economia del Paese (uno studio della Camera di Commercio di Milano, non indenne da appunti motivati – cfr. lavoce.info – parla di un aumento totale del PIL di 10 miliardi) rimane l’eredità per Milano. Un’area di più di un milione di metri quadri irraggiungibili e privi di valore interamente urbanizzata e collegata alla città, per il cui futuro si cominciano a intravedere proposte intelligenti come il trasferimento delle facoltà scientifiche dell’Università Statale. Che potrebbe anche conciliarsi con Nexpo, la proposta di cloud farm e hub tecnologico per imprese ad elevato valore aggiunto avanzata da Assolombarda. Staremo a vedere.

 

 

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