Con la conclusione del mandato del CdA per il quadriennio 2018-2021, per la Fondazione La Triennale di Milano è tempo di bilanci.
Nonostante le complessità causate dalla pandemia, nel quadriennio la gestione ha risanato la situazione economica dell’istituzione attraverso un piano pluriennale che ha consentito di saldare completamente il debito di 5.650.000 euro accumulato tra il 2014 e il 2017.
Notevole, nel processo di costruzione di un progetto culturale identitario e di alto profilo scientifico avviato dal CdA presieduto da Stefano Boeri, la qualità delle collaborazioni internazionali avviate: con il MoMA di New York, le Serpentine Galleries di Londra, l’Agenzia Spaziale Europea, il MAXXI di Roma e la Fondation Cartier pour l’art contemporain di Parigi. Con quest’ultima, in particolare, nel 2019 è stato avviato un partenariato della durata di otto anni.
L’offerta culturale si è arricchita anche grazie alla costante apertura verso le energie creative di Milano e al coinvolgimento di altre realtà del mondo culturale cittadino – come la recente collaborazione con il Teatro alla Scala, la Pinacoteca di Brera e il Piccolo Teatro.
Oltre alle esposizioni, anche le attività di Triennale Milano Teatro e del rinnovato Museo del Design Italiano hanno riscontrato un inaspettato successo di pubblico e di critica, che si è riflesso anche nella vitalità delle estati nel Giardino di Triennale, diventato negli ultimi anni una mèta per giovani, famiglie e cittadini italiani e internazionali.
Nel corso del quadriennio sono stati inoltre avviati importanti interventi strutturali sul Palazzo dell’Arte, che proseguiranno nei prossimi anni, finalizzati alla rifunzionalizzazione dell’edificio in coerenza con il progetto originario di Giovanni Muzio e all’efficientamento energetico.
Il raggiungimento degli obiettivi gestionali e finanziari è stato favorito anche da una nuova policy relativa alle sponsorizzazioni, che ha portato a privilegiare collaborazioni pluriennali con una selezione di partner istituzionali coinvolti in un progetto condiviso che riguarda tutte le attività dell’istituzione. Una scelta che risponde anche alla volontà del CdA uscente di mantenere alta la qualità dei progetti espositivi, sospendendo le ospitalità di mostre per finalità di puro marketing.