Gianfranco Baruchello. Mondi possibili, la mostra a Villa Farnesina

Fino al 3 maggio, la mostra Gianfranco Baruchello. Mondi Possibili (25 gennaio – 3 maggio 2025) promossa dall’Accademia Nazionale dei Lincei a Villa Farnesina presenta una serie di opere dell’artista tra i più significativi e importanti nel panorama dell’arte italiana e internazionale del secondo dopoguerra.
Con una molteplicità di media differenti, tra cui la pittura, l’oggetto, l’installazione, l’immagine in movimento, la mostra, a cura di Carla Subrizi, attraversa alcune sale di Villa Farnesina alla Lungara con un progetto di allestimento di Susanna Nobili Architecture che compone la metrica possibile di un dialogo a distanza tra l’artista e i possibili mondi raffaelleschi di cinquecento anni prima.

Scelta fondante dell’allestimento di Susanna Nobili il bianco, colore fortemente identitario di Baruchello e capace di articolare un percorso chiaro e, per altro verso, di differenziarsi dalla grandiosità delle sale.
Tutto è bianco, anche i totem che riportano testi e descrizioni, al pari della struttura in legno verniciato di bianco che per la prima volta ha permesso di esporre l’opera Il Fiume (1982-1983) a terra e in orizzontale, in un dialogo frontale con le opere di Raffaello nella Loggia di Galatea. Così, se Raffaello pensa Galatea attraverso le Metamorfosi di Ovidio, Baruchello si identifica nel corso di un fiume che nel suo articolarsi scopre la difficoltà a fluire a causa di alterazioni degli equilibri sia naturali (ambientali, geografici, sociali) sia dell’esperienza vissuta.

 

Gianfranco Baruchello, Il Fiume, 1982-1983, smalti industriali, china su tela. L’allestimento nella loggia di Galatea. Ph. @Gilberto Maltinti.

 

Bianco come le basi sulle quali, all’altezza dello sguardo dell’osservatore, poggiano le quattro opere della serie Murmur nella Loggia di Amore e Psiche, sotto la volta dipinta da Raffaello e dalla sua bottega nel 1518.

Gianfranco Baruchello, Murmur, 2015, collezione Giacomo e Silvia Baruchello. Ph. @Gilberto Maltinti.

 

Anche le altre opere della mostra dialogano con gli ambienti di Villa Farnesina. Case nomadi  e fragili  (Una Casa in fil di ferro, 1975, nella Sala del Fregio, al cospetto delle Fatiche di Ercole); il Monumento ai non eroi, 1962, nella Sala delle Nozze di Alessandro Magno e Roxane, con una spalliera poco più dell’opera e una struttura di sostegno quasi invisibile che ha permesso un’altrimenti impossibile collocazione sulla meraviglia delle pareti del Sodoma; Oh, Rocky MountainsColumbine, 1966, su base ad hoc e cupola in plexiglass nella Saletta pompeiana.

 

Gianfranco Baruchello, Monumento ai non-eroi, 1962, feluca da carabiniere, timbri di legno, giornali, mensola, libri, stemma di metallo, lettere di alfabeto, smalti industriali su legno. Ph. @Gilberto Maltinti.

 

La mostra prosegue nel parco storico della villa con Piante velenose, Pericolo! (2009), dove a piante seducenti ma pericolose si accompagna una scultura che mostra la cartografia di un territorio intimo e sensibile della Sala 5 della Villa, dove le pareti sono in restauro per far riemergere le stratificazioni pittoriche (Rilievo ideale, 1965).

Gianfranco Baruchello. Mondi Possibili è una mostra che attraversa anche concretamente, grazie al luogo nel quale è collocata, l’esperienza della storia, il suo racconto, in un dialogo tra modi lontani di vedere e percepire gli stessi soggetti: la casa e l’architettura, la psiche, il fiume e il paesaggio, la geografia, la storia e i suoi protagonisti.

Gianfranco Baruchello, Rilievo Ideale, 1965, smalti industriali, china su modello geografico Paravia, montato su legno. Ph. @Gilberto Maltinti

Gianfranco Baruchello (1924–2023) ha attraversato con indipendenza le principali tendenze dell’arte del XX secolo. Sin dall’inizio della sua ricerca ha pensato l’arte come uno strumento per immaginare e fare ipotesi di “mondi possibili”, dove la contraddizione e il corto circuito determinano forme di relazione sempre inedite tra contesti differenti: la scienza, la storia, la politica, il sogno, la natura, il viaggio, l’avventura della mente.

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