Dal 19 settembre 2020 al 24 gennaio 2021 il Teatro dell’architettura di Mendrisio presenta la mostra I disegni giovanili di Le Corbusier. 1902-1916 promossa dalla Fondazione Teatro dell’architettura, con la collaborazione dell’Accademia di architettura dell’Università della Svizzera italiana a Mendrisio.
A cura di Danièle Pauly, la mostra è dedicata ai disegni che Le Corbusier (1887-1965) eseguì tra il 1902 e il 1916: dal suo ingresso all’Ecole d’arts appliqués di La Chaux-de-Fonds, sua città natale, al periodo precedente il suo trasferimento in Francia. La quasi totalità dei disegni esposti, appartenenti a collezioni private e pubbliche svizzere, è inedita.
Completa la mostra una serie di riproduzioni di disegni originali e di carnet di viaggio eseguiti da Le Corbusier negli stessi anni.
Il Teatro dell’architettura, all’interno del campus dell’Accademia di architettura – Università della Svizzera italiana, accoglie il racconto di ciò che ha determinato la nascita di una vocazione che il giovane Charles-Édouard Jeanneret pensava all’inizio essere quella di pittore.
Fattore determinante per la sua formazione sono stati, tra il 1902 e il 1907, gli studi nella scuola di arti applicate nell’ambito dell’orologeria e dell’architettura, influenzati da un maestro carismatico come Charles L’Eplattenier. In seguito hanno contribuito in modo determinante alla formazione della sua personalità l’esperienza nell’atelier di Auguste Perret, la frequentazione dei musei di Parigi, l’incontro con gli architetti delle avanguardie e i viaggi di studio tra il 1907 e il 1911, che si concludono con il lungo viaggio in Oriente, un’esperienza che influenzerà profondamente i suoi progetti negli anni a venire.
La mostra si articola in più sezioni, a partire dagli anni di formazione scolastica, caratterizzata da meticolosi disegni a matita con soggetti naturalistici, piccoli acquerelli di paesaggi, studi decorativi per oggetti di artigianato con motivi Art Nouveau, al periodo dei viaggi in Italia, Parigi, Germania fino al lungo viaggio in Oriente.
L’ultima sezione della mostra racconta il ritorno a La Chaux-de-Fonds (1912-1916), periodo durante il quale Le Corbusier insegna, intraprende l’attività di architetto e si dedica alla pittura e al disegno di paesaggi, ritratti, scene di famiglia, nudi femminili e nature morte.
Le opere selezionate dimostrano l’importanza che Le Corbusier fin dagli esordi attribuì al disegno: un modo per avvicinarsi alla realtà e uno strumento di osservazione. Il disegno è per il giovane Charles-Édouard Jeanneret mezzo di analisi e di ricerca, strumento al servizio della memoria e occasione di espressione lirica.
Tra l’ottobre 1902 e il maggio 1965, Le Corbusier ha prodotto diverse migliaia di disegni e schizzi. Circa 5.000 di questi sono conservati presso la Fondation Le Corbusier, i restanti in collezioni pubbliche e private. A partire dal 2019 AAM Editions, in collaborazione con la Fondation Le Corbusier, ha intrapreso l’ambizioso progetto della pubblicazione del catalogo ragionato dei disegni dell’architetto. Il primo dei quattro volumi, uscito nel dicembre 2019, è dedicato al periodo della formazione e dei viaggi (1902-1916), fino alla definitiva partenza di Le Corbusier per Parigi all’inizio del 1917.
In occasione della mostra l’Accademia di architettura, in collaborazione con Milano Design Film Festival, organizza la rassegna Living Le Corbusier, una selezione di filmati sulla vita e le opere dell’architetto svizzero che potranno essere visionati per tutta la durata della mostra nella Galleria al secondo piano del Teatro dell’architettura Mendrisio. I film si caratterizzano per i diversi approcci, da quello più tradizionalmente documentale a quelli con un’intenzione fiction, fino all’esperimento di videoarte di Heinz Emigholz.