I VINCITORI DEL PREMIO DEDALO MINOSSE 2019

Dietro un grande architetto c’è sempre un grande committente: questo il principio fondativo del Premio Dedalo Minosse, giunto quest’anno all’undicesima edizione.

Recentemente a Vicenza sono stati premiati i progetti, scelti da una giuria internazionale tra 300 candidature provenienti da 40 Paesi.

 

PRIMO PREMIO INTERNAZIONALE

Mount Herzl National Memorial di Gerusalemme, committente il Dipartimento delle famiglie e delle commemorazioni del Ministero della Difesa di Israele, architetto Etan Kimmel, Kimmel Eshkolot Architects (2017).

Ogni mattone della spirale che, salendo, corrisponde a un progressivo incremento della consapevolezza del dolore, commemora ogni singolo soldato caduto nella difesa dello Stato di Israele, dal XIX secolo ad oggi.


PREMIO INTERNAZIONALE OCCAM UNDER 40

Casa Bibliotecais a Vinhedo (Sao Paulo), committente João Carlos, architetto Atelier Branco Arquitetura). Il progetto, situato in cima a un ripido terreno, è un un luogo immerso nella densa vegetazione della ‘mata atlantica’, lontano dal caos della città,  dove poter leggere e riflettere. La forma è generata dalla relazione tra la linea del terreno, modificato per formare terrazzamenti orizzontali, e quella del tetto in cemento, il primo elemento visibile avvicinandosi alla casa.

 

PREMIO ALA ASSOARCHITETTI – FONDAZIONE INARCASSA

 

Workshop Ricostruzione, committente Trust Nuova Polis (Confindustria, Confservizi e sindacati confederali dell’Emilia Romagna), architetto Mario Cucinella Architects.

‘Cinque pillole di bellezza’, cinque edifici realizzati grazie ai 7 milioni di euro raccolti dal fondo istituito dal Trust dopo il terremoto del 2012: il centro per lo sport e la cultura a Bondeno, la casa della musica a Pieve di Cento, la scuola di danza di Reggiolo, il centro ricreativo a Quistello e il centro socio-sanitario a San Felice sul Panaro.


PREMIO ALA ASSOARCHITETTI UNDER 40

Casa CRS alle porte di Catania, committente Morena Rapicavoli, architetto ACA Amore Campione Architettura (2018).

L’edificio, in netto contrasto con le abitazioni vicine, affiora dal giardino in maniera decisa. La luce naturale entra attraverso grandi infissi, schermabili da muri mobili, e giunge al piano inferiore diffusa e morbida. Una rampa monumentale collega direttamente il piano principale con il tetto panoramico. La piscina, incastrata nel basamento monolitico in pietra lavica, crea una continuità visiva con il mare.


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