IL CENTRO POLISPORTIVO DI ANDRIA

Da fonti di degrado a luoghi di aggregazione, con una connotazione allo stesso tempo distintiva e funzionale.

Con budget contenuti gli interventi puntuali di riqualificazione urbana possono cambiare il volto delle città e la qualità della vita. Come nel caso del progetto di Esther Tattoli, architetto di Corato, sulla vecchia pista di pattinaggio di Andria, trasformata in un centro polisportivo fruibile in tutte le stagioni. La struttura ad arco in acciaio, che conferisce una forte personalità e visibilità all’impianto, è funzionale infatti alla copertura in Pvc utilizzata nei mesi invernali.

Le arcate a sesto ribassato e a sezione variabile (calcoli strutturali dell’ingegnere Michele Masciavè) realizzate con elementi metallici a traliccio e controventate da elementi longitudinali tubolari hanno una luce interna di 30 metri. 

La struttura metallica ad archi del nuovo centro polisportivo di Andria (foto ©Daniele Marzocca)

   

In direzione della tribuna (pre-esistente), le tre arcate principali interne si interrompono, tagliate da pilastri in ferro che si piegano accogliendone il carico.

«Lo studio dettagliato del pilastro – dice Esther Tattoli – ci ha permesso di conciliare le esigenze architettoniche con elevati livelli di prestazioni e di sicurezza, dando origine a una struttura snella, che si integra con le forme della copertura, mediando il passaggio dalla stessa all’edificio adiacente agli spogliatoi. Il ritmo definito dall’interasse dei pilastri è infatti costruito sulle misure dell’edificio preesistente: i pilastri centrali inquadrano la copertura gradonata esistente, simmetricamente, mentre le arcate agli estremi sembrano avvolgere l’edificio».

 

Nelle foto, i pilastri che reggono gli archi interrotti in prossimità dell´edificio in cemento delle tribune e dei servizi (foto ©Daniele Marzocca) 

 

Il sedime della pista piana esistente è stato sostituito da una pavimentazione in resina epossidica, materiale idoneo alla pratica delle cinque discipline sportive. Gli spazi comuni di supporto, gli spogliatoi e le docce sono fruibili anche dai diversamente abili.

Illuminazione dell’impianto interamente a Led.

 

Esther Tattoli Architetto


Spazi riconoscibili, misurati nella relazione tra estetica e funzione e a misura di chi li potrà fruire: è questa la filosofia progettuale di Esther Tattoli, titolare di uno studio tutto al femminile a Corato.

Tra i suoi progetti la riqualificazione di due piazze di Corato e la ristrutturazione di lussuose residenze private nella regione. Nel 2014 Esther Tattoli ha ricevuto un premio In/Arch – Ance.

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