Nel 2019, dieci studi di fama internazionale con un background in architettura museale vennero invitati a proporre progetti per l’Exilmuseum Berlin che prevede di aprire le sue porte nel 2025.
Il nuovo edificio, che incorporerà le rovine del portico dell’ex Anhalter Bahnhof, in Askanischer Platz, a Berlino, verrà realizzato in un luogo simbolico, dal quale migliaia di persone fuggirono in esilio durante la seconda guerra mondiale prima che la stazione fosse bombardata nel 1943.
Per realizzare il nuovo museo è stato scelto il progetto firmato dallo studio di architettura Dorte Mandrup di Copenhagen. La sua proposta possiede una forte identità e relazione con le rovine del portico dell’ex Anhalter Bahnhof che oggi si erge come un monumento e simbolo di tutti gli espatriati.
La progettista danese ha commentato: «Ogni architetto sogna di progettare musei, per essere parte di qualcosa di importante. Per noi è rilevante che gli edifici che stiamo progettando e le mostre che si svolgono al loro interno siano significative».
L’esposizione permanente del futuro Exilmuseum si concentrerà sulle vite di coloro che furono costretti a fuggire dalla Germania nazista e trovarono rifugio all’estero. Per molto tempo nella Germania del dopoguerra il tema dell’esilio, messo in ombra dal ricordo dell’Olocausto, ha ricevuto scarsa attenzione. Ora, mentre i movimenti di rifugiati e migranti acuiscono la sensibilità del pubblico su temi come l’espulsione, l’emigrazione, l’esilio e il genocidio, anche la storia tedesca viene riesaminata.
Il tema principale è l’esperienza umana dell’esilio, che unisce storie epoche e luoghi diversi.
Il museo, oltre a fornire fatti storici e analisi contestuali, presenterà anche molte biografie individuali di esuli, tracciando i loro labirintici, tragici e sorprendenti percorsi di vita. Nel farlo, porrà meno enfasi sull’esposizione di oggetti materiali a favore di spazi scenografici e immersivi. Questo permetterà al pubblico di sperimentare le narrazioni dell’esilio a distanza molto ravvicinata.
Il progetto del nuovo museo nasce dalla volontà della Fondazione Exilmuseum Berlin nata nel 2018 come iniziativa civica promossa dal premio Nobel Herta Müller, dall’ex presidente tedesco Joachim Gauck e dal gallerista e co-fondatore di Villa Grisebach, Bernd Schultz. L’idea originaria venne proposta per la prima volta nel 2009, quando la scrittrice Herta Müller indirizzò una lettera aperta al cancelliere tedesco Angela Merkel proponendo un museo dell’esilio.