Il lusso della personalizzazione: Tristan Auer per il progetto Distinctive di AXOR

Conclusa l’era della produzione di massa, oggi l’industria è in grado di adeguare i prodotti a idee e esigenze personali degli utenti, fino a produrre pezzi unici. Così la domanda si orienta sempre di più verso la customizzazione, per esprimere il proprio sé al di là del semplice costo degli oggetti posseduti.
Ne è una riprova il successo dei social, dove ognuno tenta di dare un’immagine distintiva di sé stesso e dei propri valori e chi ci riesce diventa un ‘influencer’.

E cosa c’è di più personale e distintivo della propria abitazione? E all’interno dell’abitazione, dell’ambiente più intimo e privato, la stanza da bagno?

AXOR Edge, design Jean-Marie Massaud

Per seguire questo megatrend AXOR – il luxury brand del Gruppo Hansgrohe, tra i leader globali dell’industria termosanitaria –  ha dato vita al progetto Distinctive, con il quale ha chiesto a tre personalità internazionali nello scenario dell’architettura e del design di sviluppare concept di bagno personalizzati.

Tra loro anche Tristan Auer, che si definisce “interior designer e architetto emozionale”, noto per la sensualità e il vitale mix di colori dei suoi progetti.

Per il progetto Distinctive Auer ha scelto come cliente sè stesso e come luogo un appartamento in un grattacielo di Hong Kong. «Hong Kong mi ricorda ’Blade Runner’ – spiega il designer francese. È un’entità che si sviluppa in livelli. Vari strati. Ci sono le masse di persone lungo le strade, ma poi, salendo verso l’alto, diventa sempre più futuristica. Per questa ragione nel mio progetto combino pezzi di altre epoche, di antiquariato, con strutture modernissime».

Rubinetteria AXOR Edge per la vasca da bagno freestanding

Fra gli elementi impiegati da Auer le rubinetterie a prismi diamantati AXOR Edge, disegnate da Jean-Marie Massaud: «AXOR Edge è magnifico, e non solo perché Jean-Marie è un buon amico– dice Auer – magari l’avessi concepito io prima di lui!».
Poi parla della somiglianza fra la struttura della superficie di AXOR Edge e quella degli accendini Dupont, cult degli anni Ottanta: «Non fumo, ma amo toccare le cose. È da qui che sono partito – Dupont, questi colori, queste atmosfere».

Il miscelatore da lavabo e la rubinetteria per vasca freestanding di AXOR Edge scelte da Auer sono in versione Oro Lucido e danno vita a un vivido contrasto con i materiali circostanti, mentre la doccia AXOR ShowerHeaven e il modulo termostatico AXOR Edge contribuiscono alla moderna funzionalità della zona doccia.

La doccia AXOR ShowerHeaven

Altrettanto distintivi sono gli Accessori AXOR Universal Rectangular, che conferiscono al bagno una nota ancor più personale.

In omaggio all’ardita estetica degli anni ’80, Auer combina le superfici a specchio in acciaio inox con un’illuminazione al neon e un’ornamentale alternanza di travertino chiaro e scuro, che «fa anche molto anni Ottanta. All’epoca c’erano profumi che spiccavano per la loro virilità. In altre parole, una sorta di allusione a questo periodo».
Perché se ci fosse qualche dubbio sulla personalità che aveva in mente in fase di progettazione, Auer risponde senza esitazioni: «È pensato per un uomo. Con evidente autoreferenzialità. Il soggetto pensa solo a sé. Colleziona volentieri. È un edonista. Oggi si dice che dobbiamo provare empatia, attuare la condivisione con tutti gli altri, ma io credo che forse la verità stia nel mezzo: innanzitutto bisogna fare qualcosa per sé, per poterlo poi fare per gli altri».

In omaggio all’estetica degli anni Ottanta, Auer combina le superfici a specchio in acciaio inox con un’illuminazione al neon e un’ornamentale alternanza di travertino chiaro e scuro

Alla domanda su quale sia la sua concezione generale delle stanze da bagno, Auer risponde: «Preferisco chiamarla ’camera con bagno’. È un vero spazio in cui fare qualcosa: lì dentro ci si vive.  Ecco perché serve una nicchia per l’arte – magari un’immagine, magari un oggetto che normalmente stanno in salotto. E allora portiamoli in bagno! È anche per questo che progetto lavabi freestanding – perché sono elementi d’arredo veri e propri».

E allora come definisce Auer il concetto di distintività? «’Distintività’ significa essere un influencer, non un follower… Avere fiducia in sé stessi, nel proprio gusto, accettarlo e mostrarlo. Tuttavia questo è un approccio un po’ dandy, che non va dichiarato dicendo agli altri: Io sono migliore di te – piuttosto bisogna semplicemente dire: Okay, io sono così».

Tristan Auer

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