È #ViviBusto2030 il nome del masterplan di DAP studio che prevede, da qui al 2030, cinque distinti interventi di riqualificazione su altrettanti edifici di proprietà comunale nel centro storico di Busto Arsizio (Varese).
«Si tratta di un progetto complesso – commenta DAP studio – in cui l’insolito binomio housing sociale e recupero del patrimonio storico si unisce alla necessità di rilanciare un centro cittadino carente di servizi e luoghi di aggregazione. L’idea di un housing sociale diffuso e integrato con servizi aperti alla città è un concetto innovativo che favorirà una generale rinascita del centro storico».
L’intervento, che si inserisce nel quadro del “programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare” con cui potrà essere parzialmente finanziato, prevede il recupero strutturale e funzionale di edifici storici e aree in degrado che soddisfino un esplicito fabbisogno abitativo in senso lato (residenziale, sociale, culturale, di servizi, mobilità e sicurezza).
Al centro dell’idea, la creazione di un sistema di housing sociale diffuso (in tre dei cinque ambiti), che potrà integrarsi con una rete di servizi già pianificati per il centro storico, vivificando la città, favorendo un’interazione sociale, ambientale e viabilistica ora assenti.
Le aree coinvolte sono parti di storia della città: si tratta dell’ex Calzaturificio Borri, del Conventino, dell’ex Presidio Militare Austriaco, delle ex Carceri e di Villa Bossi-Radetzky. L’effetto cumulativo del piano di intervento, il mix di funzioni previste e la posizione strategica nei quadranti centrali di Busto Arsizio consentiranno l’innesco di processi di rinascita economica, sociale, culturale e abitativa.
L’area ex-Borri, un lotto di 15.000 metri quadrati, prevede un intervento di recupero del complesso archeologico industriale risalente a fine Ottocento. I quattro edifici del lotto, in stato di grave abbandono, ospiteranno funzioni di housing (33 appartamenti), un nuovo Polo della Musica, delle Arti performative e multimediali e spazi commerciali. Qui sono previsti anche una “portineria di quartiere”, uffici amministrativi, un parcheggio interrato e la riqualificazione a verde degli spazi e delle piazzette circostanti.
Tra gli immobili più antichi della città, l’ex Conventino (che include vestigia quattrocentesche e che richiede interventi urgenti) ospiterà 16 appartamenti distribuiti a ballatoio e attività commerciali lungo un circuito che lo collega ad altri edifici pubblici. I cortili interni e le aree a verde circostanti diventeranno un vero e proprio giardino a disposizione della città, delle famiglie e delle iniziative pubbliche all’aperto.
Lo stabile più prossimo al centro è l’ex Presidio Militare, una struttura di 900 mq che necessita di un risanamento conservativo, anche strutturale, e che sarà trasformato in residenza.
La Villa Bossi-Radetzky, edificio in stile tardo-neoclassico di 1.100 metri quadrati distribuiti su tre livelli fuori terra e un seminterrato, ospiterà invece spazi pubblici culturali, con un nuovo centro dedicato alla fotografia con bookshop e caffetteria.
Gli 850 metri quadrati dell’edificio delle ex Carceri infine, poco distanti dalla biblioteca comunale e dal museo civico, permetteranno di ampliare le attività delle due istituzioni culturali. Anche in questa sede, così come per l’area ex-Borri, è prevista la realizzazione di una “portineria di quartiere”.
Il gruppo di lavoro coinvolgerà uffici pubblici, associazioni, istituti scolastici, cooperative e soggetti promotori di eventi cittadini e soggetti privati in grado di gestire gli aspetti più critici del programma, dall’housing sociale ai nuovi poli culturali, sino al rilancio degli esercizi e dei servizi di vicinato.
La proposta di riconversione, del valore di 29 milioni di euro di spesa, in linea con le intenzioni dell’Amministrazione municipale e nel solco del Pgt, intende offrire un programma di riqualificazione e rigenerazione (densificazione, aree verdi, piazze, spazi per attività open-air) che, direttamente e per effetto domino, migliori la qualità della vita di una vasta area che, diversamente da altre realtà, porta nel proprio centro urbano i segni del degrado e dell’abbandono.
L’avvio dei primi cantieri è previsto per la fine del 2022.