Aperto a Oslo il nuovo Munch Museum di estudio Herreros

Inaugurato lo scorso ottobre, il nuovo Munch Museum sorge nell’ex-area portuale di Bjørvika, a pochi passi dall’Opera House di Snøhetta. Con più di 200 opere di Edvard Munch esposte – ma sono più di 26mila, prodotti tra il 1873 e il 1944, i lavori che Munch ha donato alla città e che sono conservati negli archivi – è uno dei più grandi musei del mondo dedicato a un solo artista.

Alto 60 metri, il progetto di estudio Herreros (di Juan Herreros e Jens Richter) costituisce una significativa aggiunta allo skyline urbano e all’ultimo piano offre viste impareggiabili sulla città e sul fiordo di Oslo.

Ph. ©Einar Aslaksen, courtesy Munch Museum

A partire da un podio alto tre piani in larga parte trasparente la torre – rivestita di pannelli ondulati di alluminio, con diversi gradi di perforazioni che filtrano in maniera più o meno intensa la luce, oltre a rifletterla – sviluppa 13 piani con interassi differenti per creare ambienti in grado di accogliere anche opere d’arte di grandi dimensioni.

Ph. ©Einar Aslaksen, courtesy Munch Museum

Alle sale espositive dedicate alla collezione permanente del più famoso artista norvegese e a quelle destinate a ospitare mostre temporanee si aggiungono numerosi ambienti pubblici – cinema, sale da concerto, sale per la presentazione di libri, ristoranti e bar – che fanno del nuovo museo una destinazione turistica e culturale in senso lato.
«Si tratta di un museo di nuova generazione – dice Juan Herreros, partner con Jens Richter di Estudio Herreros – che riflette la tendenza a trasformare queste istituzioni culturali da archivi storici a luoghi di socialità dove potersi incontrare e conoscere ogni volta qualcosa di nuovo».

Ph. ©Einar Aslaksen, courtesy Munch Museum

Strategie ambientali passive sono alla base del progetto, sviluppato seguendo i criteri FutureBuilt che almeno in teoria dovrebbero dimezzare le emissioni di gas serra (anche per quanto riguarda i trasporti, infatti l’edificio non prevede parcheggi, né per i visitatori né per lo staff) rispetto a costruzioni convenzionali di analoghe dimensioni.

La forma compatta, il fronte est opaco per limitare l’irraggiamento solare nella stagione estiva, serramenti prestazionali, la schermatura offerta dalla pelle esterna di alluminio, sistemi di recupero del calore e una parziale ventilazione naturale favoriscono l’efficienza energetica, mentre per il riscaldamento l’edificio è collegato a una rete cittadina di teleriscaldamento.

Il cemento armato usato per la costruzione è a ridotte emissioni e i tondini di rinforzo sono di acciaio riciclato; la struttura portante è stata progettata per durare tecnicamente 200 anni.

Ph. ©Einar Aslaksen, courtesy Munch Museum
Munch Museum

 

  • Committente Municipalità di Oslo
  • Progetto architettonico estudio Herreros (Juan Herreros, Jens Richter)
  • Responsabile del progetto Gonzalo Rivas
  • Team Beatriz Salinas, Carlos Canella, Andrea Molina, Paola Simone, Carlos Ramos, Iván Guerrero, Ana Torrecilla, Alberto Sánchez, María Franco, Raúl García, Frank Müller, Víctor Lacima, Carmen Antón, Ramón Bermúdez, Margarita Martínez, Luis Berríos-Negrón, Spencer Leaf, Verónica Meléndez, Xavier Robledo, Ricardo Robustini, Paula Vega
  • Local architect LPO Arkitekter
  • Progetto facciate Bollinger + Grohmann
  • Progetto preliminare facciate Arup
  • Ingegneria generale Kukturplan Bjørvika: Multiconsult; Hjellnes Consult; Brekke & Strand Akustikk
  • Sostenibilità Asplan Viak
  • ICT Rambøll Norge
  • Sicurezza Cowi
  • Corpi illuminanti L&L Luce&Light
  • Paesaggio (Progetto di concorso) Thorbjörn Andersson
  • Superficie costruita 26.300 mq
  • Altezza 60 metri, 13 piani
  • Gallerie espositive 11 (4.500 mq)
  • Cronologia 2009 (concorso) – 2016-2022

© 2020 IoArch. All Rights Reserved.

Scroll To Top