La scorsa settimana, a San Cesario sul Panaro, nella cosiddetta motor valley emiliana, è stato inaugurato il Museo Horacio Pagani, il nuovo atelier della casa automobilistica modenese. Uno spazio architettonico il cui disegno ha visti impegnati in prima persona l´imprenditore argentino e i suoi due figli Christopher e Leonardo.
La struttura, come tutte le creazioni frutto dell’inventiva di Pagani, rappresenta un percorso ideale che unisce la storia della casa automobilistica al suo presente: un museo che si integra con la zona produttiva, dove i visitatori avranno la possibilità di assistere all’assemblaggio delle supercar, ammirando le fuoriserie del mito Pagani, ormai tra le icone dell’automobilismo sportivo mondiale.
Il nuovo edificio, frutto del lavoro del Gruppo Manini, società leader della prefabbricazione industriale, è stato realizzato con elementi prefabbricati, tamponamenti esterni e la posa di serramenti in copertura, con un tetto a shed (brevetto Ondal).
Un momento dell´inaugurazione del Museo Horacio Pagani (foto, Mario Carminati) |
La soluzione della copertura è stata scelta da Pagani poiché racchiude un insieme di caratteristiche funzionali, frutto di investimenti in ricerca e sviluppo. Lo shed è stato progettato per rispondere a standard adeguati in termini di stabilità, durabilità, coibentazione, illuminazione e resistenza al fuoco. Proprietà indispensabili per poter soddisfare appieno le necessità costruttive richieste per la realizzazione del nuovo edificio.
All´inaugurazione erano presenti il presidente del gruppo Manini, Arnaldo Manini, oltre ad alcuni manager dell´azienda e ad Alberto Saltarelli, responsabile commerciale di Manini Prefabbricati spa che un quarto di secolo fa stipulò, con Horacio Pagani, il primo accordo per la costruzione di un edificio prefabbricato.