Annunciati oggi in Triennale Milano i vincitori della seconda edizione del Premio Italiano di Architettura, promosso da Triennale e MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo con il sostegno del Ministero della Cultura,che per il migliore edificio realizzato negli ultimi tre anni è stato assegnato a Maria Giuseppina Grasso Cannizzo (che nel 2012, quando il Premio si chiamava ancora “Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana” aveva ricevuto il premio alla carriera insieme a Vittorio Gregotti e Gae Aulenti).
Si tratta del progetto LCM 2018 / Casa-Asilo a Mazzarone, del 2018, che ha trasformato un asilo in una abitazione privata. La giuria riconosce “un valore di esemplarità civica e professionale per la capacità di intuire le qualità di un edificio anonimo simile alle tante porzioni di edilizia diffusa nel territorio italiano, reinterpretandole in una sapiente orchestrazione di interventi puntuali, discreti, non appariscenti. Un lavoro che invita a riflettere sulla responsabilità dell’atto del costruire nella realtà di ogni giorno”.
La menzione d’onore è stata conferita a Onsitestudio per il centro sportivo MapeiFootballCenter,(Sassuolo, Modena, 2019). La giuria ha evidenziato come “il nuovo edificio, snello e preciso a bordo dei campi da gioco, metta in luce il ruolo culturale dell’atto di insediamento in un contesto antropico, raccogliendo una tradizione di misura del territorio agricolo che reinterpreta alla luce di un decoro moderno cui attribuisce il bisogno di una comunità di festeggiare e rappresentarsi”.
I vincitori sono stati scelti dalla giuria – composta da Stefano Boeri, Giovanna Melandri, Lorenza Baroncelli, Pippo Ciorra, Onofrio Cutaia (direttore generale creatività contemporanea del MiC), Fulvio Irace, Francesca Trozo, Cino Zucchi, Anna Ramos,FrancisKéré e Lucy Styles – tra una shortlist di 6 progetti finalisti, individuati in precedenza tra le 30 candidature segnalate dagli advisor del Premio.
Al Premio Italiano di Architettura si aggiunge il premio T-Young Claudio De Albertis, istituito dal Comitato Claudio De Albertis per promuovere il lavoro dei giovani architetti.
Il premio di 12.000 euro è stato assegnato a Simona Della Rocca (cofondatrice di BDR bureau con Alberto Bottero) per il progetto della Scuola Enrico Fermi (Torino, 2019) “per la capacità di integrare positivamente le nuove istanze didattiche all’interno della ricerca architettonica. Il progetto si confronta in modo incisivo con la struttura esistente, declinando elegantemente una gamma tonale materica mutevole”.
La menzione d’onore del Premio T-Young è stata attribuita a MargheritaManfra (studio Orizzontale) per il progetto CIVICO CIVICO (Riesi, Caltanissetta, 2020), esempio di riqualificazione di un immobile confiscato a Cosa Nostra attraverso il workshop Laboratorio Umano di RigenerazioneTerritoriale.
Secondo la giuria il progetto si distingue come “esempio virtuoso di recupero, trasformazione e rigenerazione di un edificio preesistente e perché si basa su un innovativo modello di autocostruzione in grado di coinvolgere progettisti, maestranze locali, abitanti e giovani architetti. Attraverso un sapiente lavoro sullo spazio, aperto e permeabile, la dimensione privata si fa pubblica, sono suggeriti nuovi usi dello spazio stesso e innescate dinamiche relazionali fatte di scambio ,incontro e interazione ludica”.
Conferito infine all’unanimità a Paolo Portoghesi il Premio alla carriera.
I progetti dei vincitori e dei finalisti del Premio italiano di Architettura e del Premio T-Young sono riuniti in una mostra in Triennale Milano che resterà aperta fino al prossimo 22 agosto.