Per sei mesi, dal 12 maggio 2025, la 24esima Esposizione Internazionale di Triennale Milano, la sola manifestazione culturale riconosciuta in via permanente dal Bie – Bureau International des Expositions, con un ampio programma espositivo e numerose partecipazioni internazionali affronterà il tema delle diseguaglianze che caratterizzano le città e il mondo contemporaneo.
Come nelle due precedenti esposizioni – Broken Nature nel 2019 e Unknown Unknowns nel 2022 – commissario generale di Inequalities sarà il Presidente di Triennale Milano Stefano Boeri.
Tra i curatori e le curatrici che partecipano all’esposizione Internazionale i nomi di Norman Foster, Beatriz Colomina, Mark Wigley, Hans Ulrich Obrist, l’artista Theaster Gates. Verranno esposti i progetti di alcuni dei più importanti architetti al mondo, tra cui i premi Pritzker Kazuyo Sejima e Alejandro Aravena; Elizabeth Diller; Boonserm Premthada; oltre al contributo dell’artista e regista Amos Gitai.
Il Premio Nobel per l’economia Michael Spence parteciperà a Inequalities con una conferenza il 12 maggio, durante la cerimonia di inaugurazione.

L’Esposizione coinvolge per la prima volta cinque atenei milanesi – Università degli Studi di Milano-Bicocca, Università Bocconi, Università Cattolica del Sacro Cuore, Politecnico di Milano e Università degli Studi di Milano – e vede la partecipazione della Fondazione Irccs Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico. In un’ottica di scambio e networking, Inequalities vede inoltre la collaborazione con più di 20 istituzioni internazionali – tra cui Arctic Center, Democracy and Culture Foundation, Columbia University, Norman Foster Foundation, Oficina del Historiador, Princeton University, Serpentine Galleries.
In un mondo in cui la ricchezza è concentrata nelle mani di un pugno di individui mentre 3,5 miliardi di persone vivono con un reddito inferiore a 5 dollari e mezzo al giorno è facile pensare alle diseguaglianze solo in termini socio-economici (“ricchezza – povertà”). In realtà il termine è declinabile anche nei suoi diversi significati di diversità, differenze, variazioni, come la biodiversità che rappresenta una ricchezza del pianeta; o le differenze biologiche che, alla micro- e alla macro-scala, caratterizzano le relazioni tra la nostra e le altre specie.

Esistono insomma una geopolitica e una biopolitica delle diseguaglianze che il public program dell’esposizione milanese affronterà con mostre, installazioni, progetti speciali ed eventi affidati a nove diversi curatori e che occuperanno tutti gli spazi del Palazzo dell’Arte (e oltre, con un van progettato da Orizzontale che porterà Triennale in diversi quartieri della città e della provincia di Milano).
Il piano terra del Palazzo ospiterà le riflessioni sulla dimensione geopolitica, con la mostra Cities, curata da Nina Bassoli, il progetto espositivo Towards an Equal Future della Norman Foster Foundation (con i prototipi in scala 1:1 di shelter per rifugiati sviluppati con l’Essential Home Research Project) e un approfondimento su Milano coordinato da Seble Woldeghiorghis, curato da Damiano Gullì, e Jermay Michel Gabriel per Black History Months Milano, con la collaborazione scientifica del Social Inclusion Lab dell’Università Bocconi.

Il progetto speciale Radio Ballads, curato dalla Serpentine Gallery con Damiano Gullì, esplorerà i temi della salute mentale, violenza domestica, solitudine, riflettendo sul ruolo dell’arte come strumento di cura e azione collettiva, mentre una serie di visualizzazioni di dati significativi, realizzati da Federica Fragapane, racconteranno diverse forme di disuguaglianze, dalle disparità economiche al surriscaldamento globale, dalla mobilità sociale fino ai temi della biodiversità.

Il primo piano sarà invece dedicato alle implicazioni biopolitiche delle diseguaglianze sociali, economiche e di genere. Qui Beatriz Colomina e Mark Wigley cureranno la mostra We the Bacteria: Notes Toward Biotic Architecture, che ripenserà le disuguaglianze come una questione batteriologica e approfondirà modelli spaziali, politici, etici, architettonici e urbani alternativi ispirati alle comunità batteriche, mentre Telmo Pievani, con l’università degli Studi di Milano Bicocca e il National Biodiversity Future Center, sarà il curatore di A journey into biodiversity. Eight forays on planet earth, progetto che osserva le disuguaglianze da una prospettiva biologica, interrogando la relazione tra biodiversità, cambiamento climatico, salute ambientale e migrazioni.

The Republic of Longevity. In health equality we trust, a cura di Nic Palmarini con Marco Sammicheli esplorerà i temi cruciali della longevità e le disuguaglianze legate alla speranza di vita in buona salute.
Theaster Gates guarderà invece alle disuguaglianze attraverso la prospettiva di saperi artigianali perduti e ritrovati trasformando lo spazio di Casa Lana di Ettore Sottsass in un archivio dedicato a una vasta collezione di ceramiche giapponesi provenienti dalla città di Tokoname.
Not for Her, un’installazione creata con l’intelligenza artificiale, coordinata da Donatella Sciuto con Nicola Gatti, Ingrid Paoletti e Matteo Ruta inviterà i visitatori a immergersi nel tema attraverso la simulazione di diverse condizioni biopolitiche.
Infine, nello spazio dell’Impluvium saranno esposti – provenienti dalla collezione della Fondazione Cà Granda – i ritratti d’artista di 47 benefattori dell’Ospedale Maggiore.
A seguito di una procedura di selezione su invito, l’identità visiva della XXIV Triennale è stata affidata allo studio londinese di design Pentagram. Il progetto grafico sviluppato dal team di Giorgia Lupi, partner di Pentagram, dà vita a una strategia comunicativa che è già veicolo di contenuti, utilizzando una serie di dati per raccontare storie sul nostro mondo in costante trasformazione.
Inequalities, Commissario Generale Stefano Boeri
Inequalities, i curatori
Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa; Beatriz Colomina e Mark Wigley; Marco Sammicheli e Nic Palmarini; Nina Bassoli; Hans Ulrich Obrist e Natalia Grabowska; Seble Woldeghiorghis, Damiano Gullì, Black History Months Milano (Jermay Michael Gabriel); Norman Foster; Theaster Gates; Telmo Pievani.
Inequalities, autori dei progetti speciali
Amos Gitai; Elizabeth Diller; Federica Fragapane; Filippo Teoldi; Maurizio Molinari; Kimia Zabhiyan; Jacopo Allegrucci; Ingo Niermann.
Inequalities, i progettisti e gli studi coinvolti
Abnormal, Gisto, Grace, Midori Hasuike, Orizzontale, Sopa Design Studio.
Inequalities, le partecipazioni internazionali
19 i Paesi e le organizzazioni che partecipano alla XXIV Esposizione Triennale Internazionale Inequalities: Arabia Saudita, Australia, Angola, Armenia, Austria, Cina, Cile, Cuba, Repubblica Ceca, Guinea-Bissau, Libano, Nazioni Unite, Padiglione Transfrontaliero del Polo Nord (promosso da Arctic Research Center e UmArts Research Center), Polonia, Porto Rico, Qatar, Rom & Sinti (promosso da Istituto Europeo Rom di Arti e Cultura e Unar), Togo, Ucraina.