Respiro austriaco per Milano a Citylife

Fino al 10 giugno si potrà visitare Airship.03, un’installazione temporanea fatta realizzare da Austria Turismo ed esposta a Milano nell’area di CityLife Shopping District. L’installazione, visitabile già dallo scorso 6 giugno, è stata pensata e progettata dal collettivo Breathe.earth.collective, già coautori del padiglione austriaco a Expo Milano 2015.

L’installazione realizzata in piazza Tre Torri è un’oasi di microclima e rappresenta un’evoluzione del precedente Airship 01 presentato alla Biennale di Architettura di Bordeaux nel 2017.

Airship.03 si colloca come prototipo dalle diverse funzioni: oasi di respiro in città, modello per purificare l’aria, spunto per stimolare il visitatore a vivere un’esperienza attraverso i sensi e allo stesso tempo a riflettere su aria e clima.

L´interno dell´installazione Airship.03 a CityLife Shopping District visitabile fino al 10 giugno

L’installazione è una fitta, umida e profumata foresta. Grazie alla ventilazione e alla tecnologia di vaporizzazione dell’acqua, la temperatura interna percepita si riduce fino a cinque gradi in meno rispetto all’esterno. Un ruolo importante è svolto da muschi, felci e licheni, componenti importanti nell’ecosistema, che neutralizzano l’anidride carbonica e producono ossigeno. 

Nelle calde giornate, Airship.03 diventa un’oasi rinfrescante: nei giorni di pioggia l’acqua viene raccolta sul tetto e pulita e assorbita nella vasca centrale. In questo modo, l’installazione diviene una parte attiva dello spazio urbano nel moderare il microclima.

Entrati nell’oasi verde a colpire sono il profumo delicato del muschio e quello più deciso del pino cembro, esaltati dalle microgocce d’acqua di cui è impregnata l’aria.

All’interno del cilindro le felci e i muschi e un piccolo stagno rievocano i paesaggi lacustri della Carinzia e l’aria è visibile: piccole quantità di acqua potabile vengono nebulizzate meccanicamente e diffuse tramite ugelli e grazie a un gioco di specchi e di luci le microgocce vengono illuminate e rese visibili. Muschi e felci trattengono l’acqua, fino a che questa non evapora e torna nell’atmosfera sotto forma di umidità, rinfrescando l’ambiente. 

A rivestire i 30 metri quadrati dell‘installazione sono oltre 500 piante. La particolarità sta nella scelta di piante cosiddette inferiori – muschi, felci, licheni e licopodi – poco appariscenti per natura e di conseguenza poco considerate. IL loro contributo all’ecosistema invece è significativo: neutralizzano l’anidride carbonica, producono ossigeno e, in quanto piante indicatrici d’inquinamento, immagazzinano informazioni importanti sui cambiamenti climatici e sulle condizioni meteorologiche a livello locale. 

Karlheinz Boiger, Lisa Maria Enzenhofer, Andreas Goritschnig, Markus Jeschaunig e Bernhard König formano il gruppo di creativi di Breathe.earth.collective.

Il legname (larice e abete rosso) impiegato nell’installazione proviene dalla Carinzia e viene fornito e assemblato dalla storica ditta Tschabitscher, con componenti in acciaio della ditta Biribauer. L’involucro esterno, a pannelli traslucidi, è stato realizzato con uno speciale tessuto, capace di respingere i raggi solari fino a 75°, prodotto dalla ditta Svensson.Ventilazione e tecnologia di vaporizzazione dell’acqua vengono forniti dall’azienda viennese Raintime.

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