In Messico un’abitazione introversa e silenziosa come un convento

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Una profonda vocazione religiosa e un furto subìto sono le circostanze che hanno dato origine alle scelte che hanno guidato il progetto architettonico del laboratorio di architettura messicano Hw Studio a Morelia, capoluogo dello stato di Michoacán nel Messico centrale.

 

L’abitazione cerca di perpetuare la tradizione di personalizzazione e costante trasformazione delle case del quartiere di Chapultepec a Morelia, in Messico, ph. ©César Béjar.

 

Quando si sono rivolti agli architetti, i committenti hanno raccontato l’esperienza di essere stati vittime di un furto in casa. Questa situazione li ha fatti sentire esposti e vulnerabili. Per questa ragione chiedevano un’abitazione discreta e austera, senza ostentazioni, con muri alti e senza finestre verso l’esterno.
Ritenevano che questo sarebbe stato il modo in cui l’architettura avrebbe potuto restituire loro il senso di sicurezza che avevano perso.

 

La sobria struttura architettonica si presenta come una tela bianca, ph. ©César Béjar.

 

A questa richiesta si è aggiunta la vocazione religiosa dei committenti. Spiegano gli architetti di Hw studio, artefici di un altro particolare progetto residenziale: «Quando abbiamo visitato la loro abitazione, è stata una grande sorpresa scoprire l’enorme quantità di Cristi, vergini, angeli, oggetti religiosi che riempivano lo spazio. Con nostra grande sorpresa, hanno optato per l’esatto contrario: un minimalismo freddo, quasi sterile, a volte difficile da digerire anche per noi.
In qualche modo, volevano sbarazzarsi di tutto questo, eppure ci sembrava che la casa dovesse evocare un certo spirito religioso. Questo doveva essere ottenuto attraverso forme che ricordassero quegli spazi sacri che li facevano sentire protetti e sicuri sia fisicamente sia spiritualmente.
L’architettura dei conventi ci ha fornito una guida adeguata per risolvere questo incarico
».

 

Il progetto è firmato da Rogelio Vallejo Bores con Oscar Didier Ascencio Castro, Nik Zaret Cervantes Ordaz, ph. ©César Béjar.

 

La casa, come un convento, è organizzata intorno a una sequenza di corti; ognuna è accompagnata da uno spazio coperto da una volta a botte che sfuma i confini del tetto, ammorbidisce la luce e ricorda le numerose chiese barocche della città.

L’architettura, rafforzata da forme leggibili, è una struttura sobria e semplice che sembra sfidare la complessità e l’eclettismo degli edifici circostanti. Questo contrasto non è fortuito, né intende imporsi sull’ambiente circostante. Piuttosto, la casa si presenta come una tela bianca, uno spazio aperto all’appropriazione e alla personalizzazione da parte dei proprietari.
In questo senso, rigore, pulizia e semplicità non sono un limite, ma un invito alla creatività e alla sperimentazione.

 

La casa è organizzata intorno a una sequenza di cortili coperti, ph. ©César Béjar.

 

La casa si trova in un quartiere dove sono sorti i primi edifici moderni di Morelia, ora personalizzati secondo il proprio gusto da ogni proprietario, creando un mix eclettico e vario. In questo contesto, la scatola bianca di Hw Studio Arquitectos si presenta come un punto di partenza per future trasformazioni.

 

L’abitazione si dispone su 270 mq, del tutto introversi, ph. ©César Béjar.

 

La sobrietà morfologica sembra sfidare la complessità e l’eclettismo dell’ambiente circostante, ma in realtà cerca di instaurare con esso un dialogo creativo e dinamico. Pulizia e semplicità sono un invito a continuare la dinamica di appropriazione che ha caratterizzato il quartiere nel tempo.

 

La semplicità invita alla creatività e all’espressione individuale, ph. ©César Béjar.

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