INU E IL FUTURO DEI CENTRI STORICI

Un progetto di riqualificazione e rilancio del centro storico di Figline e Incisa Valdarno che punta al coinvolgimento e alla partecipazione dei cittadini. Si tratta di Il centro che vorrei, un´iniziativa che vede impegnati l´Istituto nazionale di urbanistica e il comune di Figline e Incisa Valdarno, vicino a Firenze.

Sabato prossimo, 3 febbraio, a Palazzo Pretorio di piazza San Francesco a Figline, è prevista l´iniziativa conclusiva del laboratorio urbano, nel corso del quale verranno presentate le attività svolte e le indicazioni elaborate da un gruppo di lavoro guidato dall´Inu.

Il percorso si è sviluppato su tre differenti azioni: l´11 dicembre scorso si è tenuta un´assemblea cittadina, che oltre a presentare il progetto ha raccolto le prime idee e indicazioni; il 13 gennaio è stata la volta di una passeggiata urbana con gli abitanti, un´esperienza collettiva per esplorare direttamente i luoghi del centro storico di Figline; mentre il 25 gennaio, in una seconda passeggiata, con la app Kimap, è stata descritta una mappa del grado di accessibilità per portatori di handicap.

Il Palazzo Pretorio di Figline e Incisa Valdarno 

 

Il centro che vorrei è l´iniziativa attorno a cui ruota un protocollo di collaborazione tra il comune di Figline e Incisa Valdarno e l´Inu, che prevede anche un workshop e iniziative culturali ed editoriali.

Scopo del laboratorio riguarda l´elaborazione di linee guida finalizzate a restituire e a implementare un impianto coerente con le scelte urbanistiche comunali, in relazione al miglioramento degli spazi urbani e delle pratiche della convivenza, all´inclusione sociale e alla realizzazione di nuovi modelli di welfare nel centro storico.

Il percorso di riqualificazione condotto dall´Inu sarà quindi coerente con le impostazioni che l´Istituto ha dato alla propria azione culturale e scientifica a partire dal congresso di Cagliari dell´aprile del 2016, quando ha sottolineato e sottoscritto l´impegno a lavorare per un rinnovamento della disciplina urbanistica nel segno di una maggiore attenzione ai bisogni e alle richieste dei cittadini, tenendo quindi conto anche di istanze sociali, culturali, ambientali e non solo degli aspetti edilizi e procedurali.

Un momento della passeggiata organizzata con gli abitanti, che è servita a descrivere la mappa dell´accessibilità di Figline

 

Come spiega la presidente dell´Inu, Silvia Viviani, “si tratta di un nuovo passo avanti nel nostro programma. La sfida è arrivare, a partire dagli obiettivi scientifici e culturali, a costruire progetti che siano utili al rinnovamento. L´urbanistica ha bisogno di un rinnovo della propria cassetta degli attrezzi e per questo abbiamo presentato negli ultimi anni strumenti come la Carta della Partecipazione, costruito una rete per contribuire al miglioramento dell´accessibilità delle nostre città, stiamo sperimentando direttamente con i Comuni la possibilità di mettere in campo gli spunti culturali attraverso azioni concrete: a Castelnuovo del Garda la sostenibilità ambientale con Smart Garda Lake, a Figline la necessità di cogliere al meglio le opportunità offerte dai centri storici“.

La giornata conclusiva del progetto vedrà la partecipazione di tecnici ed esperti che presenteranno alcune esperienze nazionali. Tra questi, oltre al sindaco Giulia Mugnai, ci saranno il direttore del Cresme Lorenzo Bellicini, il presidente di Inu Umbria Alessandro Bruni, lo storico Marco Gamannossi, Franco Landini di Inu Toscana e la vicepresidente Inu e responsabile della Community Città storica Marisa Fantin, che porterà a Figline anche i risultati dell´evento del 1 febbraio organizzato dall´Inu a Padova dedicato proprio alla valorizzazione e al rilancio dei centri storici.

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