In origine deposito per tram a cavalli, poi centrale elettrica, ora polo culturale. Il nuovo museo del Compasso d’Oro e sede di ADI recupera, già con la sua architettura, duecento anni di storia produttiva milanese.
L’importanza del progetto per i nuovi spazi espositivi del Compasso d’Oro ADI non è data solo dall’esigenza di fornire una sede adeguata alla collezione storica del premio – che conta ormai circa 2.000 pezzi ma è confinata in un magazzino inaccessibile al pubblico – e alle tante attività di ADI e dell’omonima fondazione istituita nel 2001. Il progetto rientra nel piano integrato di intervento sull’area ex-Enel di Porta Volta, 35.000 mq tra le vie Bramante, Nicolini, Ceresio e il piazzale del Cimitero Monumentale. Un contesto urbano in trasformazione connotato dalla presenza di importanti iniziative pubbliche tra cui il recupero dell’ex Fabbrica del Vapore di via Procaccini, il progetto firmato Herzog & de Meuron per la Fondazione Feltrinelli di via Pasubio, il Raggio Verde 8 in via Ceresio, la creazione della cosiddetta Isola Ambientale sulle aree limitrofe a via Paolo Sarpi.
Firmato dagli architetti Giancarlo Perotta e Massimo Camillo Bodini, l’intervento di riqualificazione dell’intero distretto prevede, oltre alla nuova sede ADI e al museo, la creazione di un piazza pubblica interna, di un albergo, negozi e di 200 appartamenti (una quota dei quali in edilizia convenzionata). L’ex complesso industriale destinato a ospitare la Casa del Design nasce a metà Ottocento come deposito dei tram a cavalli della SAO, Società Anonima Omnibus, per poi essere riconvertito nel 1896 da Edison in una grande centrale termoelettrica.
Inquadramento allo stato di fatto della più ampia area di intervento urbano (delimitata in rosso) (©Giancarlo Perotta e Massimo Bodini)
Il fabbricato presenta un impianto articolato con quattro corpi adiacenti realizzati proba bilmente in tempi diversi. Identificato da un fronte liberty rivolto verso l’isolato interno, il primo edificio presenta pianta rettangolare lunga 30 m e profonda solo 5, un’altezza di 14 m circa e una superficie di 500 mq disposta su tre piani oltre al livello interrato destinato a locali impianti. La struttura, che in passato aveva probabilmente funzione direzionale anche per la rappresentatività dei decori del prospetto e della maggiore altezza rispetto al resto del complesso, è destinata
a ospitare i nuovi uffici ADI per la gestione di tutte le attività del complesso. L’edificio costituisce la testata rappresentativa della parte più antica del complesso, costituita da una navata centrale (6×76,70 m) e due corpi laterali (12×65 m ciascuno). La prima sarà trasformata in giardino d’inverno e galleria di collegamento tra via Bramante e la piazza interna, mentre le navate laterali ospiteranno l’esposizione permanente e temporanea della collezione storica del Compasso d’Oro, valorizzati dalla copertura in vetro e dall’altezza della navata centrale (circa 10 m al colmo).
Quadro planimetrico dell´area (©Giancarlo Perotta, Massimo Bodini)
Il quarto elemento del complesso è rappresentato da un lungo edificio laterale del tutto privo di pilastri interni, nonostante le dimensioni (17×64 m, altezza interna 14,15 m). Il fabbricato, con doppio accesso su via Bramante e sul piazzale interno, sarà trasformato in spazio polivalente per manifestazioni ed eventi. La scelta di mantenere un unico, grande ambiente privo di articolazioni specifiche è stata pensata per accogliere in futuro nuove funzioni – ristorante, libreria, spazi commerciali – ed eventuali aree soppalcate per incrementare gli spazi espositivi. Il progetto prevede inoltre il recupero parziale del piano interrato per circa 1.400 mq per ospitare gli archivi e il deposito ADI.
Dal punto di vista strutturale, l’intervento prevede la sostituzione dei sostegni verticali e delle capriate degradate e la realizzazione di nuove strutture perimetrali portanti in c.a. o in carpenteria metallica a sostegno delle murature originarie consolidate con intonaco strutturale. Le colonne portanti in ghisa ammalorate saranno cerchiate in acciaio o, se necessario, sostituite con nuove dello stesso materiale e colore e utilizzate anche per accogliere i canali di scarico delle acque piovane.
Nella vista dall´alto, l´organizzazione degli spazi della Casa del Design nei diversi ambienti in corso di riqualificazione (©Giancarlo Perotta, Massimo Bodini)
Le coperture originarie in tegole marsigliesi saranno rimosse e sostituite con nuove in coppi, mentre la copertura della galleria interna sarà realizzata con serramenti in acciaio scatolato e vetro. I serramenti in ferro originali saranno sostituiti con nuovi in acciaio scatolato di profilo contenuto, impiegati anche per la testata di completamento del grande salone eventi. Le pavimentazioni interne sono scelte in base alle diverse funzioni degli ambienti: resina epossidica per i grandi spazi espositivi e gli archivi, parquet a listoni per gli uffici ADI nella palazzina liberty, ceramica per i servizi e grés per i locali tecnici, beola grigia per le scale interne, pietra di Santa Fiora per il collegamento tra la via Bramante-e la piazza interna.
L’allestimento espositivo e museale
Sviluppato da Ico Migliore, Mara Servetto e Italo Lupi, vincitori del concorso aperto indetto da ADI lo scorso anno, il progetto espositivo definisce un ambiente dinamico in grado di trasformarsi e crescere nel tempo accogliendo anche le opere premiate in futuro e allestimenti temporanei. Un archivio attivo, aperto e facilmente consultabile contaminato da strumenti multimodali che permette ai visitatori di compiere un viaggio trasversale nella storia del design degli ultimi sessant’anni. Sfruttando al massimo le potenzialità dello spazio esistente, l’allestimento prevede che tutti gli oggetti siano mostrati a vista alle pareti grazie a “cassetti” a vassoio di esposizione agganciati a montanti in profilato metallico. I cassetti avranno diverse scale dimensionali e saranno facilmente riposizionabili per permettere nuove configurazioni.
Pianta dell´allestimento espositivo (©Ico Migliore, Mara Servetto, Italo Lupi)
Lungo il lato sud della navata, una passerella posta a quota +2.70 m consentirà ai visitatori di osservare da distanza ravvicinata gli oggetti collocati nella parte superiore. Nella parte centrale del museo sarà collocato un tavolo espositivo lungo 25 metri ripartito in quattro segmenti e i visitatori potranno esplorare anche l’archivio ospitato nel livello sottostante grazie a periscopi multimediali posti ai lati della balconata che delimita gli impianti elettrici originali della ex centrale elettrica.
La parete di fondo verso via Bramante ospiterà infine sistemi di comunicazione multimediali di grandi dimensioni affacciati verso l’esterno attraverso i due finestroni esistenti e, nel prospetto interno, sarà animata da una doppia linea di schermi (una verticale, l’altra orizzontale) dedicati a video-testimonianze dei protagonisti del Premio.
Località Milano Anno di realizzazione in costruzione Committente ADI Associazione per il Disegno Industriale Progetto di riconversione Giancarlo Perotta, Massimo Camillo Bodini Progetto di allestimento Ico Migliore (capogruppo), Mara Servetto, Italo Lupi Superficie lorda 3.910 mq circa Superficie piano interrato 2.250 mq circa Superficie piano terreno 3.676,80 mq Sezione dell´allestimento espositivo (©Ico Migliore, Mara Servetto, Italo Lupi)