Illustrati la scorsa settimana, in modalità webinar, i progetti vincitori della nona edizione di La Ceramica e il Progetto, il concorso di architettura che premia le migliori realizzazioni architettoniche con piastrelle di ceramica italiane.
Il premio nella categoria istituzionale è andato al “Nuovo polo informatico e centro servizi Università degli Studi Milano” (anche nella foto di apertura) dello studio Isolarchitetti, che ha utilizzato piastrelle di Casalgrande Padana. Secondo la giuria, “un grande spazio urbano aperto alla città, intervenendo in un isolato che per molti anni era rimasto come una sorta di “residuo” misterioso. Il ruolo della ceramica è fondamentale, grazie all’utilizzo di piastrelle in gres, capaci di riprodurre le superfici, le venature e i cromatismi del materiale naturale, ma anche per quanto riguarda il rapporto con il verde intorno, con una facciata ventilata in ceramica montata su struttura metallica”.
Il pre-esistente è stato rispettato e declinato con nuove necessità.
Nella categoria commerciale il progetto vincitore è il “Sushi Club” a Cesano Maderno di Maurizio Lai Architects, realizzato con l’uso di piastrelle delle aziende Ceramica Sant’Agostino e DSG Ceramiche-Decoratori Bassanesi. Si tratta di uno spazio su due piani, capace di produrre un effetto di profondità reale, al centro del quale un’installazione luminosa si estende per la quasi totale altezza del locale, realizzando così una sorta di elemento di congiunzione e di orientamento. Secondo la giuria, “alla ceramica viene affidato un ruolo centrale, sul piano compositivo, non solo per l’efficacia delle prestazioni, ma soprattutto per la presenza di un maxi-formato, dove l’effetto legno risponde in modo coerente alla luminosità diffusa. Il lavoro dimostra un grande controllo nella distribuzione degli spazi, senza mai perdere di vista la regia generale di un ambiente teatrale e funzionale”.
Vincitore nella categoria residenziale il progetto LSG a Caserta, realizzato da Giancarlo Covino, dove sono state utilizzate piastrelle di Ceramica Bardelli e Marazzi. Nel parere della giuria “un progetto di grande sensibilità, a dimostrazione che la ceramica italiana è in grado far dialogare le proprie radici e tradizioni con la funzionalità. Composizione rigorosa senza alcuna sbavatura decorativa, dove il rivestimento ceramico del muro di cinta non solo segna il perimetro, ma trasferisce profondità e luce allo spazio verde dove è presente un’aiuola di erbe aromatiche; il tutto arricchito da una pavimentazione di gres porcellanato di grande formato che consente di sostare e godere del giardino e usufruire di una scala, anch’essa in ceramica.
La giuria del concorso ha poi deciso di assegnare cinque menzioni:
- allo studio FAD Fucine Architettura Design per il progetto “Promenade Tiburtina” nel quale sono state utilizzate piastrelle di Marazzi;
- a “Geneva Villa” dello studio JM Architecture che ha utilizzato piastrelle di Laminam e Casalgrande Padana;
- alla “Nuova Sede A Due” dello studio Iotti+Pavarani Architetti che hanno scelto piastrelle Monocibec e Casalgrande Padana;
- a “Un diavolo per capello Hair Salon” di Studio Svetti con l’utilizzo di piastrelle di Novabell Ceramiche Italiane;
- e infine al progetto di design “Ben_NY” di Cesare Montinaro architect & design, tavolo realizzato con con l’uso di lastre ceramiche di Laminam.