La modernità del BP Building riletta nel progetto di interni di Studio Farris

La nuova sede di Buysse & Partners ad Anversa, realizzata da Studio Farris Architects, porta una matrice italiana all’interno del BP Building, edificio significativo del modernismo belga completato nel 1963 da Léon Stynen: i piani aggettanti e la griglia della facciata sono sostenuti da cavi d’acciaio appesi a nove travi trasversali poste sulla sommità dell’edificio che poggiano sulle due travi principali le quali a loro volta scaricano tutto il peso sul nucleo centrale in cemento armato.
Questa soluzione conferisce a tutti piani dell’edificio trasparenza e una elevata flessibilità nella distribuzione, inedita per l’epoca.

 

I nuovi headquarter del gruppo finanziario Buysse & Partners sono all’interno del BP Building di Anversa, opera di Léon Stynen del 1963, ph. ©Koen Van Damme.

 

Dopo aver acquistato il BP Building nel 2018, il gruppo finanziario Buysse & Partners nel 2020 ha incaricato Studio Farris Architects di progettare i suoi uffici direzionali al primo piano dell’immobile.
L’intervento richiedeva la demolizione delle partizioni esistenti e la progettazione di uno spazio di lavoro che fosse caratterizzato da un’atmosfera di home-working.

 

Il tema della domesticità dello spazio ufficio, che caratterizza il progetto, è elaborato attraverso un gioco di aperture e di relazioni tra gli ambienti, ph. ©Martino Pietropoli.

 

Il progetto elaborato da Studio Farris per i nuovi uffici disposti su oltre 800 metri quadrati di superficie ha portato a massimizzare l’interazione con la trasparenza dell’edificio di Stynen.
La nuova organizzazione planimetrica mette quindi in evidenza la partizione determinata dalla disposizione dei cavi in facciata e conferisce una maggiore apertura agli spazi di lavoro e ai vari ambienti di relax, dando luogo a una forte e continua interazione con l’esterno.

Preponderante nelle aree comuni, dove corre nel senso della lunghezza dell’edificio, il controsoffitto in elementi di alluminio laccati nero raggiunge anche gli spazi chiusi, mantenendo la corrispondenza con la modulazione delle finestre e quindi della soluzione strutturale.

Il sistema di illuminazione segue la direzione del controsoffitto.

 

L’architetto ha restituito visibilità e forza alla struttura originaria e rielaborato lo spazio ufficio con soluzioni e materiali che riecheggiano progetti italiani, a partire da Scarpa, ph. ©Martino Pietropoli.

 

La pavimentazione degli spazi aperti e di circolazione è realizzata con un parquet quadrato disposto a scacchiera così da non determinare una direzione da seguire assecondando invece la modularità strutturale dell’edificio in entrambe le direzioni.

I rivestimenti degli spazi chiusi variano a seconda della funzione dell’ambiente: in cucina un piastrellato decorato a scacchiera, in bagno piastrelle metropolitana, nelle sale riunioni un tappeto prosegue il disegno del parquet.

 

Il progetto si distingue per la forte e continua interazione con l’esterno, ph. ©Martino Pietropoli.

 

Scaffalature in legno, anch’esse modulate a partire dalla pianta di Stynen, svolgono la funzione di separatori negli spazi di lavoro e di relax. La reception definisce uno spazio aperto che si apre completamente all’esterno. Qui è presente un’area di sosta che si completa con un bar e un bancone dove mangiare e organizzare riunioni informali.

Alle due teste della pianta si trovano le sale riunioni: da una parte la meeting-room direzionale con un’ulteriore zona relax nella quale è possibile dare luogo a incontri insieme a clienti e partner, sul lato opposto le altre sale riunione e tre piccole chat-room insonorizzate.

 

Il controsoffitto in elementi di alluminio laccati nero cela gli impianti sugli oltre 800 metri quadrati di superficie, ph. ©Martino Pietropoli.

 

Il tema della domesticità nello spazio ufficio trova espressione in alcune soluzioni di Giuseppe Farris. Il passaggio tra un ambiente e l’altro è marcato da uno spesso telaio in legno lucidato nero che, nel sottolineare ancora una volta lo schema strutturale, aggiunge elementi di comfort ed eleganza. Lo stesso vale per i muri di separazione, trattati a grassello, che rielaborano la matericità del cemento presente nel nucleo centrale dell’edificio.

Crediti di progetto

Località Jan van Rijswijcklaan 162, Anversa, Belgio
Committente Buysse & Partners
Progetto architettonico Studio Farris
Contractor Fenixx; Beddeleem
Fornitori Bulo (sedie, tavoli, divani); Intra Lighting (luci); Hunter Douglas (controsoffitto)
Superficie 828 metri quadrati
Cronologia marzo 2020 (progettazione)-settembre 2021 (fine lavori)

Studio Farris Architects

Lo studio con sede ad Anversa è stato fondato nel 2008 dall’architetto Giuseppe Farris, nato a Cagliari, con l’obiettivo di scoprire il potenziale intrinseco in ogni progetto, mettendo in discussione l’ovvio, esplorando l’ambiente circostante e il patrimonio culturale.

Nel 2009 Studio Farris Architects ha vinto il concorso per la ristrutturazione dell’atrio del Parlamento fiammingo a Bruxelles. Successivamente ha realizzato la Park Tower di Anversa, la biblioteca comunale di Bruges e lo zoo di Anversa.

Studio Farris Architects sta attualmente completando un progetto di recupero di un intero isolato nel centro di Zottegen e sta finalizzando un ampio programma residenziale e pubblico a Anderlecht.

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