Park Associati, su incarico della società elvetica di sviluppo immobiliare Artisa Group, ha completato i lavori di ristrutturazione della Torre della Permanente in via Turati 32 a Milano.
L’immobile è stato acquisito dal gruppo svizzero nel 2021 dando inizio a un’importante operazione di ristrutturazione e riposizionamento, finalizzata a restituire prestigio e vitalità a uno degli edifici più conosciuti della città.
Progettato nel 1881 da Luca Beltrami, negli anni Venti il palazzo venne parzialmente restaurato dagli architetti Giulio Richard e Paolo Mezzanotte. Colpito dai bombardamenti durante la Seconda guerra mondiale, venne poi ricostruito negli anni Cinquanta da Achille e Pier Giacomo Castiglioni.
Il progetto dei fratelli Castiglioni è costituito da un corpo sviluppato in orizzontale destinato alle mostre, su cui si innesta una torre a uffici 53 metri, arretrata rispetto alla facciata del Beltrami che era scampata ai bombardamenti.
L’intervento di ristrutturazione e sopraelevazione, durato quasi 2 anni, ha previsto un adeguamento sismico globale della struttura esistente, una riqualificazione energetica dell’intero edificio, un risanamento conservativo delle facciate esistenti e un restauro della lobby d’ingresso posta al piano rialzato.
Oggi la Torre di via Turati si presenta composta da 14 piani fuori terra, di cui 2 di nuova realizzazione, oltre a un piano interrato destinato a uffici, per un totale di 56 metri di altezza con una superficie complessiva di circa 5.720 metri quadrati.
Ispirato dalla narrazione che Gio Ponti fece su Domus nel 1953 del “rapporto cinematografico” tra la città e la nuova torre, Park Associati ha lavorato sulla verticalità dell’architettura, sull’effetto creato dal basso verso l’alto della torre non visibile dalla strada.
«È sempre un privilegio intervenire su edifici d’autore del moderno milanese. Recupero e riqualificazione sono da sempre temi cruciali per Park Associati. Processi – spiega Filippo Pagliani, partner e co-fondatore della società di progettazione milanese – che implicano la capacità di fare un ‘passo indietro’ rispetto al progetto, per non snaturare la visione originale. Nel caso della Torre della Permanente, abbiamo cercato di mantenere ed esaltare la pulizia formale delle linee dell’edificio, sottolineandone il rigore compositivo. Siamo intervenuti con un innesto in altezza e con la valorizzazione della hall originale. L’intervento rappresenta una nuova sfida nel confronto con le architetture più importanti del Novecento milanese e italiano, affinché continuino a essere protagoniste del tessuto urbano contemporaneo, con la consapevolezza che l’edificio più sostenibile è quello che già esiste».