La nuvola del restauro

Un progetto interamente pubblico riporta in vita il Teatro Lirico, uno dei simboli della Milano civile e culturale, con l’ausilio di tecnologie di rilievo 3D di Leica Geosystems, software BIM di Autodesk e la consulenza di Politecnico di Milano. Gratuite.

Dopo 14 anni di abbandono, il restauro del Teatro Lirico (dal 2003 intitolato a Giorgio Gaber) diventa realtà. Il progetto, elaborato in 18 mesi dall’ufficio tecnico dell’Assessorato ai lavori Pubblici del Comune di Milano, riguarda una superficie complessiva di 9.550 mq e mira alla conservazione dell’impianto architettonico originale, con il ripristino degli ingressi principali su via Larga. Il progetto prevede il recupero o il rifacimento, sulla base dei materiali e delle finiture originali, delle decorazioni in gesso, dei rivestimenti lapidei e dei pavimenti in legno della sala, dei 400 mq di palco scenico, dei palchi e della galleria. L’intervento prevede inoltre un nuovo impianto di riscaldamento e di illuminazione, il rifacimento della copertura, la realizzazione di 1.500 posti, la realizzazione, al secondo piano, di un nuovo ristorante e la costruzione di 120 mq di sale prova laterali. L’importo dei lavori, la cui durata prevista è di 600 giorni circa, è di 16.500.000 euro.

Spaccato assonometrico longitudinale dell´edificio

Per una corretta progettazione e per indire il bando pubblico per l’intervento di riqualificazione era necessario documentare lo stato di fatto dell’edificio, difficilmente ricostruibile a partire dai soli documenti d’archivio. Da qui l’intervento di Leica Geosystems e di Autodesk, che hanno fornito gli strumenti di rilievo e i software di modellazione parametrica 3D utili sia ai progettisti sia all’impresa che si aggiudicherà l’appalto. Il Politecnico di Milano ha fornito la propria consulenza specialistica per la parte acustica. Nello specifico, i rilievi sono stati svolti daun team tecnico di Leica Geosystems che in 4 giorni con l’ausilio di un laser scanner ha rilevato 550 nuvole di punti, per un totale di circa 10 miliardi di punti (contro i circa 1.500 che si sarebbero potuti raccogliere con un metodo di rilevamento tradizionale).

Resi interpretabili dal software proprietario Leica, i dati sono stati poi trasferiti nei software parametrici Recap e Revit della Building Design Suite di Autodesk per creare accurate rappresentazioni digitali in 3D del teatro. Il modello matematico in 3D è stato in seguito utilizzato come supporto per le fasi di analisi, progettazione e visualizzazione dell’aspetto finale dell’edificio da parte del team tecnico dell´Assessorato, lavoro che sarà trasferito poi all’impresa di costruzioni che si aggiudicherà il bando di gara pubblico. L’operazione ha permesso di operare una stima precisa dei costi di intervento con un notevole vantaggio sia economico che di tempo rispetto alle metodologie tradizionali. Inoltre, i dati acquisiti rimarranno a disposizione del Comune per interventi futuri di manutenzione ed eventuali ampliamenti.

Render realizzato in sede di progetto con l´utilizzo dei software parametrici di Autodesk


Segnata da alterne fortune, la storia del Lirico inizia nel 1717, quando viene eretto il teatro regio ducale, distrutto da un incendio sessant´anni dopo. Fu allora che l’arciduca Ferdinando d’Asburgo-Este propose di dotare la città di due teatri affidandone la progettazione al regio architetto Giuseppe Piermarini. Il teatro nobile principale, l’attuale Teatro alla Scala, fu costruito nei pressi della corte mentre il teatro secondario sorse sull’area delle scuole fondate da Paolo da Cannobio. Inaugurato nel 1779, il nuovo teatro detto la Cannobiana fu restaurato e rinominato Teatro Lirico Internazionale a fine Ottocento su iniziativa dell’editore Edoardo Sonzogno, che lo risollevò dal declino. Di nuovo proprietà comunale dal 1926, il Lirico fu ricostruito su progetto dell’architetto Cassi Ramelli dopo il grave incendio che lo danneggiò nel 1938, e nel 1943 ospitò la stagione del Teatro alla Scala distrutto dai bombardamenti. Concesso dal Comune al Piccolo Teatro Strehler come “sala grande” nel 1960, il teatro Lirico ospitò opere di Brecht, balletti, manifestazioni politiche e concerti, in particolare di Giorgio Gaber, che tutti i milanesi ricordano, fino agli anni Novanta, quando una crisi finanziaria ne provocò la chiusura definitiva. 

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