La profondità monocromatica di Günter Umberg

Prosegue fino all’8 febbraio alla galleria A arte Invernizzi di Milano Zeit-Bild, mostra personale di Günter Umberg (Bonn, 1942) in cui vengono presentati sia lavori storici, che ripercorrono alcuni momenti della sua ricerca artistica, sia opere recenti.

A partire dagli anni Settanta Umberg ha concentrato la sua ricerca sull’utilizzo di tavole monocrome, principalmente in legno, dove pigmenti colorati stesi in orizzontale e verticale aderiscono alla superficie preparata in precedenzaa con resine e talvolta con l’uso del bolo armeno, ottenendo un effetto di forte densità e saturazione che genera delle presenze totalmente indipendenti.

Al piano superiore della galleria un’installazione costituita da opere monocrome disposte a distanza di intervalli calcolati, ridefinisce le coordinate della parete. Nella seconda sala del piano superiore sono invece esposte alcune opere degli anni Settanta costituite da due tavole in legno affiancate, interamente ricoperte di pigmento nero.

 

Feld 1, 2017–2022. Bolo armeno, pigmento e resina su legno e cemento su pannello in legno, 210×173 cm (Dettaglio): Courtesy A arte Invernizzi, Milano

 

Al piano inferiore è presentata una installazione con opere monocrome di blu differenti in dialogo con le recenti opere Feld 1 e Feld 4, dove su pannelli di legno ricoperti di cemento sono disposti i singoli Ohne Titel il cui ritmo viene scandito e accentuato.

«Dal 1985 ho realizzato mostre in cui installazioni, strutture spaziali, contenitori, stand, rampe, passaggi sono componenti dei progetti espositivi – commenta Umberg. Non vedo lo spazio espositivo come uno spazio neutro dove le opere sono disposte seguendo una sorta di logica simmetrica o geometrica, ma piuttosto secondo la relazione dell’opera con la rispettiva posizione della corporeità dello spettatore nello spazio».

 

Günter Umberg, dettaglio dell’installazione (courtesy A arte Invernizzi).

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