La scatola archeologica della Domus Aventino

Un progetto della Soprintendenza Speciale di Roma e Bnp Paribas Real Estate, in cui si uniscono archeologia, architettura e tecnologia, dà origine al primo sito archeologico all’interno di un complesso residenziale privato.
È la nuova area denominata La scatola archeologica della Domus Aventino in mostra, dopo quattro anni di scavi e due di progettazione, attraverso un allestimento multimediale curato da Piero Angela e Paco Lanciano.

 

L’allestimento multimediale di Piero Angela e Paco Lanciano si avvale di video mapping e proiezioni

Dirette dall’archeologo della Soprintendenza Roberto Narducci ed eseguite da Land, le indagini che hanno portato ai ritrovamenti presero il via nel 2014, in seguito alle attività di consolidamento sismico di un edificio direzionale acquistato da Bnp Paribas Real Estate per essere trasformato, con cambio di destinazione, in un complesso residenziale alle pendici dell’Aventino.

Dallo scavo emersero mosaici, strutture e materiali che raccontavano otto secoli di storia dell’antica Roma.

 

Promosso da Bnp-Paribas Real Estate, il progetto archeologico e architettonico è stato curato dalla Soprintendenza Speciale di Roma.

«Negli ultimi anni abbiamo lavorato in team con la Soprintendenza per arrivare a completare un progetto archeologico unico per la città di Roma: un museo all’interno di un condominio. […] Questo angolo segreto di Roma verrà restituito alla collettività e custodito con cura dai condomini di Domus Aventino» ha spiegato Piero Cocco-Ordini, amministratore delegato di Bnp Paribas Real Estate Property Development in Italia.
L’area archeologica si trova all’interno dello sviluppo residenziale nato dal recupero architettonico di un complesso di tre edifici degli anni Cinquanta, un tempo sede della Banca Nazionale del Lavoro. Il progetto architettonico della ristrutturazione è dello Studio Tamburini; il progetto di interni di Studio Marco Piva.

Un atrio del complesso Domus Aventino dove si trova l’area archeologica.

I tre edifici si sviluppano per 6 piani fuori terra per un totale di 185 appartamenti di differenti tagli, dai bilocali ai quadrilocali, oltre ai piani interrati che comprendono i locali tecnici e 177 spazi tra box, posti auto e posti moto. L’estensione complessiva del progetto è di 18.000 mq e interessa un intero isolato.

La scatola archeologica della Domus Aventino si trova all’interno del complesso residenziale di 185 appartamenti di differenti tagli e 1000 mq di spazio adibito a verde recentemente rinnovato da Studio Tamburini e Studio Marco Piva.

 

 

© 2020 IoArch. All Rights Reserved.

Scroll To Top