La trasformazione dell’ex villaggio olimpico di Torino firmata da Picco Architetti

Lo studio Picco Architetti ha completato il restauro, risanamento conservativo e recupero funzionale di sette delle 39 palazzine dell’ex villaggio olimpico di Torino, progettato nel 2006 su masterplan dell’architetto Otto Steidle, con il coordinamento di Benedetto Camerana, sull’area fino al 2001 occupata dai Mercati Generali.

 

Vista assonometrica, img courtesy Picco architetti.

 

Pensato come un quartiere destinato a essere assorbito nel tessuto cittadino, l’ex villaggio olimpico era diventato invece oggetto dell’occupazione abusiva più grande d’Europa. Partendo da una situazione di emergenza sociale e conservando l’impostazione originale di Steidle, l’intervento di Picco Architetti ha previsto la realizzazione di un nuovo modello residenziale flessibile, trasformando gli edifici in social e student housing con una dotazione complessiva di circa 400 posti letto.

 

Ph. ©Fabio Oggero, courtesy Cogefa

 

La matrice insediativa proposta da Steidle introduceva un’articolazione aperta a scacchiera, con i 39 edifici disposti secondo un impianto dal fronte parzialmente chiuso verso la città e aperto verso la collina, generando così uno spazio aperto tra gli edifici, organizzato su direttrici pedonali longitudinali che alternano aree verdi a spazi e percorsi pedonali trasversali di collegamento tra le palazzine.
L’intervento ha conservato tale impianto con la sistemazione delle aree di pertinenza aperte delle palazzine e il rifacimento dei percorsi comuni e delle parti a verde, oltre a nuove piantumazioni arboree e arbustive,

Sei dei sette edifici del nuovo student e social housing ideato da Picco Architetti erano stati progettati da Otto Steidle.Cinque possedevano caratteristiche analoghe sotto il profilo tipologico con pianta centrale e un sistema distributivo verticale organizzato da rampe in linea e sviluppo circolare del pianerottolo distributivo. La sesta palazzina, collocata sul fronte strada e punto di accesso e accoglienza dell’intero complesso, era strutturata invece con due scale, una a servire il corpo di due piani fuori terra ed una a servire il corpo di sette piani fuori terra collegata anche al piano interrato.
Il settimo edificio invece era stato progettato dall’architetto austriaco Adolf Krischanitz e presentava una scala centrale a rampe parallele.

 

La palazzina che agisce da punto di accesso e accoglienza dell’intero complesso (ph. ©Fabio Oggero, courtesy Cogefa).

 

Le prime sei palazzine sono state organizzate con alloggi, da monolocali a 4 posti, a tutti i piani. La settima palazzina è organizzata in 27 monolocali e 14 bilocali. In relazione con la tipologia della casa singola aperta, il progetto favorisce l’integrazione del nuovo distretto nell’ambiente e offre una varietà di forme per lo sviluppo interno della comunicazione e dell’individualità.

Picco Architetti, tipologie abitative dell’edificio E1, originariamente progettato dall’architetto Adolf Krischanitz.

 

Confronto tra stato di fatto e di progetto di un piano-tipo della palazzina F2, una delle 5 progettate da Otto Steidle con caratteristiche analoghe (courtesy Picco architetti).

 

Gli interventi di recupero, progettati da Picco Architetti con la direzione lavori di Studio Pession e realizzati dall’impresa Cogefa di Torino, sono stati organizzati in due fasi precedute da una prima attività di sgombero degli oggetti e degli arredi rimasti nei locali.
Nella prima fase gli edifici sono stati oggetto di un’attività di strip-out, con la demolizione di tutti i tramezzi interni e la rimozione di tutti gli impianti meccanici ed elettrici.
Nella seconda sono state realizzate le opere edili e impiantistiche e, in quattordici mesi di lavoro, gli edifici sono stati consegnati, completi in ogni parte.

 

Ph. ©Fabio Oggero

 

L’esito è quello di un complesso confermato nell’identità formale e profondamente rinnovato nei contenuti: una residenza flessibile, organizzata in alloggi di diverse dimensioni, con punto di reception e controllo inserito al piano terra della palazzina su via Giordano Bruno. Qui sono stati localizzati gli uffici, la palestra, aree di soggiorno e un locale di somministrazione pasti.

Picco architetti ha fortemente voluto riportare alla luce anche i colori originali del complesso ideati, nel progetto originale, dall’artista tedesco Erich Wiesner. Le palazzine erano infatti declinate in linguaggi diversi, secondo un piano dei colori che conferiva al piccolo quartiere una forte identità visiva contribuendo al suo netto distacco dal tessuto urbano circostante.

 

Ph. ©Fabio Oggero, courtesy Cogefa.

 

L’operazione è stata promossa dal Fondo Abitare Sostenibile Piemonte gestito da Investire Sgr con la partecipazione del Fondo Investimenti per l’Abitare gestito da Cassa Depositi e Prestiti Real Asset Sgr della Fondazione Compagnia di San Paolo, della Fondazione Crt Sviluppo e Crescita, del Fondo Social & Human Purpose, Comparto A, gestito da Ream Sgr – e delle maggiori fondazioni di origine bancaria piemontesi. Il campus è gestito dal provider italiano di co-living e di housing per studenti universitari Camplus.

Il progetto si candida a essere il volano della grande trasformazione di un’area urbana che dovrebbe vedere nei prossimi anni il sorgere del Parco della Salute, della Ricerca e dell’Innovazione e il ripristino delle arcate dell’ex mercato.

 

Crediti

  • Località Torino
  • Committente Investire Sgr
  • Gestore Camplus
  • Progetto architettonico Picco architetti
  • Strutture Duepuntodieci Associati
  • Antincendio: Colletti Ingegneria
  • Energia e impianti Studio di ingegneria Guido Berra
  • Direzione lavori Studio Pession Associati
  • Impresa Cogefa
  • Slp 12.000 mq
  • Cronologia 2021-2023

Picco Architetti

Picco Architetti coniuga la pratica e la ricerca del progetto dalla scala urbana all’architettura,. A partire dagli anni Duemila consolida l’impegno professionale sui temi del progetto del paesaggio urbano, della riqualificazione di aree e il rinnovo di edifici dismessi, avvalendosi di consolidati supporti professionali e contributi specialistici per l’ambiente, le strutture, gli impianti e la mobilità con una metodologia attenta alla qualità dell’architettura e alla sua complessità.
Progetta luoghi del vivere con un forte impegno nelle residenze sociali e in quelle collettive, attento ai delicati equilibri tra qualità morfologica, comfort e sostenibilità economica.
Lo studio torinese ha progettato complessi per uffici, strutture commerciali e impianti produttivi innovativi in ambito urbano ed è impegnato a rinnovare e diversificare i temi su cui confrontarsi, spesso in occasione di interventi di recupero del patrimonio tutelato. Ha realizzato tra l’altro scuole primarie, secondarie, strutture universitarie, biblioteche, strutture per lo sport e il tempo libero e infrastrutture per la mobilità.
Molti interventi sono stati oggetto di esposizioni e pubblicazioni. Con la Residenza Sanitaria Assistenziale Collegio San Filippo Neri di Lanzo Torinese ha vinto il Premio In/Arch Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta 2020.

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