La vita degli oggetti negli spazi di Prada Rong Zhai

Invitato a ripensare gli spazi di Prada Rong Zhai di Shanghai, Theaster Gates espone i suoi lavori in ceramica e rivela le connessioni tra la sua attività di ceramista e quella di artista visivo, performer, professore, urbanista e attivista sociale.
L’artista americano ha ideato per la mostra in corso fino al 23 maggio 2021 un racconto in tre capitoli che si snoda nelle stanze del primo piano dell’edificio.

 

La mostra è in programma a Prada Rong Zhai, residenza storica di Shanghai costruita nel 1918, restaurata da Prada e riaperta nell’ottobre del 2017, ©Alessandro Wang.

 

Nel corso della narrazione l’allestimento assume configurazioni diverse e il ruolo dell’artista subisce un’evoluzione: da ospite, a fantasma, a proprietario di casa. Da oggetto di una mostra che esamina le radici del suo processo creativo, l’artista diventa il soggetto che svela il potenziale economico e il contesto produttivo del suo stesso lavoro, fino ad assumere il ruolo di nuovo possibile proprietario di Prada Rong Zhai.

 

La mostra valorizza la storia e la bellezza della residenza di Prada entrata nell’elenco degli edifici storici più interessanti di Shanghai nel 2005, ©Alessandro Wang.

 

Nel primo capitolo l’artista presenta in sei vetrine i temi alla base della propria ricerca: il riutilizzo di materiali e le tecniche di costruzione architettonica, i riferimenti all’artigianato e alla spiritualità, l’impiego di un immaginario stereotipato associato alla comunità afroamericana, l’uso di simboli provenienti dai movimenti per i diritti civili e la presenza di materiale d’archivio come riviste, libri, supporti musicali e filmici. All’interno delle vetrine le ceramiche sono esposte come se si trovassero ancora nella sua casa-studio.

 

L’artista di Chicago ha ideato per la mostra in corso fino al 23 maggio 2021 un racconto in tre capitoli che si snoda nelle stanze del primo piano dell’edificio, ©Alessandro Wang.

 

La seconda fase della mostra rimanda al ruolo dell’artista come interlocutore attraverso un’installazione site-specific divisa in due sezioni. La prima è una chiara presentazione delle sue opere distribuite in tutto lo spazio come se fossero all’interno di un negozio di antiche porcellane cinesi. La seconda parte è una ricostruzione del suo laboratorio che include numerosi piatti, bicchieri, ciotole, vasi e altri funzionali oggetti di ceramica.

 

La ricostruzione del laboratorio di Theaster Gates con piatti, bicchieri, ciotole, vasi e altri oggetti in ceramica, ©Alessandro Wang.

 

La narrazione si conclude con le opere esposte come se si trovassero all’interno di un’abitazione privata. Alla fine del percorso l’artista si trasforma così da visitatore a generoso proprietario di casa, desideroso di condividere con gli ospiti il comfort e la bellezza della sua residenza arredata con cura.

 

Gli oggetti e le opere sono allestiti come presenze attive di una nuova narrazione, ©Alessandro Wang.

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