Le Muse Inquiete. La Biennale di Venezia di fronte alla storia. Dal 29 agosto

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[vc_column_Il 29 agosto inaugura, al Padiglione Centrale dei Giardini, la mostra Le muse inquiete. La Biennale di Venezia di fronte alla storia, realizzata dall’Archivio Storico della Biennale ASAC.

Curata per la prima volta da tutti i direttori dei sei settori artistici, Le Muse Inquiete ripercorre, attraverso le fonti uniche dell’Archivio della Biennale e di altri archivi nazionali e internazionali, i momenti in cui La Biennale e la storia del Novecento si sono intrecciate a Venezia.

L’itinerario della mostra – nell’allestimento di Formafantasma – attraversa le sei discipline dagli Anni del Fascismo (1928-1945) alla guerra fredda e ai nuovi ordini mondiali (1948-1964), dal ’68 alle Biennali di Carlo Ripa di Meana (1974-78), dal Postmoderno alla prima Biennale di Architettura fino agli anni ’90 con l’inizio della globalizzazione.

Ne emerge il ruolo svolto dalla Biennale di Venezia sia come luogo di produzione e riflessione delle tendenze delle principali discipline artistiche contemporanee sia in qualità di testimone privilegiato dei cambiamenti, drammi e crisi sociali susseguitisi dalla fine dell’Ottocento a oggi, registrando come un sismografo i sussulti della storia.

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Murales in Campo Santa Margherita Manifestazioni “Libertà al Cile”, Venezia 1974 Fotografia: ASAC

L’1 settembre, due giorni dopo l’apertura della mostra, La Biennale assegnerà quattro Leoni d’Oro Speciali a Maurizio Calvesi, Germano Celant, Okwui Enwezor, Vittorio Gregotti, i quattro ex direttori artistici del settore arti visive della Biennale di Venezia, scomparsi recentemente, ognuno a suo modo testimone di momenti particolarmente significativi per la storia delle grandi mostre e della Biennale.

Le muse Inquiete. La Biennale di Venezia di fronte alla storia rimarrà aperta fino all’8 dicembre 2020.

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